Economia

La moratoria del debito

Firmato a Milano l'avviso comune tra Abi e dall'Osservatorio banche-imprese

di Maurizio Regosa

Una mano alle piccole e medie imprese in difficoltà per la congiuntura economica. La tendono l’associazione bancaria e l’Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese sotto forma di moratoria per i mutui. Per le Pmi, dunque sarà possibile sospendere il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo vantate dalle banche nei confronti delle Pmi e misure volte al miglioramento della patrimonializzazione delle imprese.

Gli interventi

 In pratica, si legge nel comunicato dell’Abi, saranno possibili alcune opzioni di sospensione: per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo; per 12 o 6 mesi del pagamento della quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing rispettivamente “immobiliare” ovvero “mobiliare”. Sarà inoltre lecito allungare a 270 giorni la scadenza del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi e esigibili. Le domande potranno essere presentate fino al  30 giugno 2010. L’Avviso ha validità per le operazioni che presentano caratteristiche pari a quelle descritte o migliorative per il cliente della banca. «Sono ammissibili alla richiesta di sospensiva del pagamento le rate», si legge nella nota dell’Abi, «per la parte di quota capitale, dei finanziamenti bancari a medio e lungo termine (mutui) e le operazioni delle operazioni di leasing finanziario in essere alla data della firma dell’Avviso. Le rate devono essere in scadenza o già scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da non più di 180 giorni alla data di presentazione della domanda». «Possono effettuare la domanda di sospensione le imprese che alla data del 30 settembre 2008 avevano esclusivamente posizioni classificate dalla banca “in bonis” e che al momento della presentazione della domanda per l’attivazione della sospensione o dell’allungamento dell’anticipazione su crediti non hanno posizioni classificate come “ristrutturate” o “in sofferenza” ovvero procedure esecutive in corso». L’accordo non comporta l’applicazione di ulteriori  costi per le imprese, fatti salvi gli interessi calcolati sulla base del contratto originario, né la richiesta di garanzie aggiuntive.

Il plauso delle imprese

Fra le Pmi, che hanno salutato positivamente, l’intesa raggiunta oggi, quelle agricole. In una nota, Coldiretti sottolinea che l’accordo interessa circa 37,5 miliardi di affidamenti di cui 24 a medio e lungo termine e il rimanente a breve termine. «Dei primi» – puntualizza l’associazione – «circa la metà ha bisogno di un intervento di rifinanziamento per ricollocare le posizioni debitorie sul medio, lungo o lunghissimo termine, mentre il 60% dei prestiti a breve termine dovrebbe essere riposizionato sul medio e lungo termine attraverso il consolidamento di passività o attraverso interventi di riequilibrio finanziario». «Il provvedimento»  – conclude la Coldiretti – «svolge dunque una importante funzione di sostegno in attesa che il miglioramento della situazione economica possa ricreare nuove opportunità di sviluppo per le imprese agricole». Soddisfazione anche dal mondo cooperativo: l’iniziativa, sottolinea Luigi Marino, presidente di Confcooperative, «dà respiro alle imprese ed è una buona pratica di cosa può fare la collaborazione tra associazioni imprenditoriali. Confcooperative, inoltre, dà atto al ministro Tremonti e al governo del ruolo propulsivo svolto in un’iniziativa che ha promosso la responsabilità complessiva». «L’Avviso» – continua Marino – «racchiude due potenzialità molto positive: la prima consiste, ovviamente, nell’ulteriore misura anticrisi varata al fine di attenuare la pressione sulle pmi. La seconda potenzialità guarda oltre la crisi e si tratta dell’impegno a collaborare per favorire il rafforzamento patrimoniale delle pmi italiane».

Soddisfatta la politica

Anche dal mondo politico valutazioni positive. «L’intesa raggiunta per la moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese in difficoltà verso il sistema creditizio è un passo decisivo per il rilancio del nostro sistema produttivo», dice il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, che rivendica il ruolo del suo partito: «Come Lega abbiamo lanciato questa proposta mesi fa e abbiamo fatto inserire nel decreto anticrisi la norma che ha di fatto reso possibile questo accordo». «Tutto ciò che può essere utile alle piccole imprese agli artigiani e ai commercianti», afferma dall’opposizione Cesare Damiano (responsabile lavoro del Pd), «è importante in questa situazione di crisi. Il problema dell’accesso al credito verso il sistema produttivo è stato un elemento di forte sofferenza in questo periodo e occorre porvi rimedio in modo reale, non propagandistico, sanzionando, ad esempio, i comportamenti delle banche che non rispettano gli accordi sottoscritti». Ora però, aggiunge Damiano, «sarebbe inoltre estremamente importante calmierare il costo del denaro, attualmente in aumento, estendendo la moratoria dei debiti alle famiglie e ai lavoratori».

 

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