Sostenibilità

La moda etica sfila in passerella

Alla settimana “So critical - So fashion” di Milano 30 espositori e 15 stilisti presentano le loro creazioni eco-glam

di Redazione

Tessuti bio, accessori realizzati con materiali riciclati e una filiera rigorosamente  made in Italy. Piace sempre di più la “moda etica” attenta all’ambiente e al sociale e ormai si inserisce a pieno titolo anche nella Settimana della moda milanese con una serie di iniziative. La prima è il festival ecosostenibile Urban Swap Party  (www.urbanswaparty.it), organizzato a Milano da L’Atelier del Riciclo dal 24 al 26 settembre in 3 diverse location per celebrare la moda al servizio dell’ambiente e della persona, con sfilata finale di capi eco-glam, creati nei laboratori da giovani stilisti emergenti. Negli stessi giorni, nell’area Inside del Superstudio Più di via Tortona, Heidi Ritsch presenta la sua collezione di cinture realizzate con camere d’aria e copertoni di biciclette e lavorate a mano nella onlus Hands di Bolzano, un gruppo di recupero per persone con problemi legati all’abuso di alcol e farmaci.

Ma l’appuntamento più importante si chiama “So critical – So fashion”, un’iniziativa che concilia moda e consumo critico per definire un nuovo stile di vita e che si tiene dal 27 settembre al 2 ottobre allo spazio ArtGAte22 di Milano (nel quartiere Isola). Protagoniste sono le piccole imprese di qualità e attente all’ambiente; giovani marchi indipendenti dalla sartorialità ricercata e ricca di storie, progetti stilistici socialmente responsabili che non rinunciano alle tendenze e all’innovazione. Il progetto serve a dare visibilità a saperi artigianali, design sperimentali, creatività che utilizza materiali ecologici o riciclati e riscopre metodi di lavorazione tradizionale. «Vogliamo dimostrare che la moda alternativa è bella quanto quella dei grandi marchi», dice Chiara Righi di Terre di Mezzo, che ha organizzato le sfilate di moda etica  in collaborazione con Isola della Moda. «Il nostro progetto prende vita dalla consapevolezza che il “sistema moda” ha bisogno di nuovi valori e nuove pratiche che corrispondano ai bisogni sociali contemporanei e non alle imposizioni del marketing e del consumismo». A inaugurare il tutto sarà la terza edizione di “Dressed Up”, una performance di 13 stilisti indipendenti che presenteranno i capi delle collezioni P/E 2011: produzioni che valorizzano la “micro” e piccola economia del sistema moda attraverso il recupero di capacità manuali e creative, da cui nascono capi unici che uniscono tradizione e innovazione. Come quelli del palermitano Mitzica, che produce streetwear valorizzando la mandopera locale o di Riciclabò di Genova, che assembla tessuti vintage. Una novità di questa edizione sono i modelli unici ed esclusivi realizzati nel Sud del mondo da stilisti e designer in collaborazione con Ong e realtà del commercio equo e solidale, con lo scopo di far conoscere la creatività e l’alto livello qualitativo raggiunto da queste produzioni rispettose della dignità dei lavoratori e dell’ambiente. E anche le modelle sono particolari, di tutte le età e di tutte le taglie, selezionate attraverso un casting pubblico e aperto a chiunque. Infine nella settimana dedicata all’altra moda non mancheranno momenti di incontro, iniziative collaterali e una “piazza” dove fare acquisti.

L’agenda degli appuntamenti (tutti a ingresso libero) si può consultare sul sito www.criticalfashion.it


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