Aperti per ferie

La Milano che non si ferma mai è quella del volontariato

Inizia dal capoluogo lombardo il nostro viaggio nell’Italia che non ferma la solidarietà. #Apertiperferie racconta il Paese che si occupa dei più fragili. Sotto la Madonnina abbiamo incontrato quanti si dedicano a senza dimora e famiglie in difficoltà. Un lavoro che i volontari fanno tutti i giorni, tutto l’anno. Come le unità di strada di Fondazione Progetto Arca o le mense e i servizi di Opera San Francesco per i poveri

di Antonietta Nembri

C’è un’Italia che non chiude mai. È l’Italia dei volontari e delle organizzazioni del Terzo settore che non solo non si fermano per le ferie, ma che proprio nel mese di agosto si trovano a rispondere ai tanti che perdono anche le reti informali di sostegno, oltre ai servizi che riducono orari e personale.

Per un senza dimora il caldo estremo di queste settimane è un nemico tanto quanto il freddo dell’inverno, con in sovrappiù la chiusura dei bar e il diradamento dei passanti a cui chiedere un aiuto.

D’estate si è più fragili

Ma anche per le famiglie e i bambini che non si possono permettere le ferie l’estate è un problema: i servizi dedicati ai più piccoli chiudono, quando va bene a luglio. E gli anziani? Con l’estate i problemi vanno ben oltre la solitudine. E chi non arriva, non solo alla quarta, ma neppure alla terza settimana del mese?

Ed è qui che intervengono i volontari. Per conoscere più da vicino chi sono e che cosa fanno ad agosto abbiamo compiuto un viaggio che da Milano va a toccare città come Roma o Padova e poi la Sardegna, la Sicilia e la Calabria.

Milano si svuota

Se c’è una città che in estate si svuota, quella è Milano. Si inizia nei weekend di luglio, quando i milanesi fuggono da una metropoli di cemento e asfalto, ma è con il generale agosto che le strade si svuotano, la maggior parte degli uffici si fermano, negozi e pubblici esercizi abbassano la saracinesca.

L’estate è un momento delicato, le città si svuotano e le punti di riferimento vengono meno

— Simone Traburio, referente volontari Progetto Arca

Ci sono persone che non se ne vanno e chi rimane fa ancora più fatica: stiamo parlando delle persone emarginate e in particolare dei senza dimora per i quali le temperature elevate sono altrettanto pericolose del freddo invernale. Con un problema in più: il barista che a fine lavoro donava un panino oppure una bevanda, la signora o il giovane studente che allungava una moneta non ci sono, torneranno a settembre.

«L’estate è un momento delicato, le città si svuotano e i punti di riferimento vengono meno», conferma Simone Trabuio, referente dei volontari di Fondazione Progetto Arca.

I volontari non vanno in vacanza?

«Il nostro aiuto non si ferma, i servizi restano attivi, in particolare le Unità di strada e la cucina mobile. Sono un sostegno strategico e non si ferma mai. Anche la sera di ferragosto saremo in strada», continua Trabuio che sottolinea come il fatto di esserci sempre «è la premessa per mantenere una relazione con le persone che incontriamo».

D’estate le unità di strada offrono anche dei ghiaccioli – foto ©DanieleLazzaretto

Ma come si riesce a non fermarsi? I volontari non vanno in vacanza? «Non nascondo che ci siano delle difficoltà. C’è un certo calo di presenze, che di solito è intorno al 30%, ma questo non va a inficiare il servizio. Certo gli equipaggi delle Unità di Strada-Uds sono un po’ più piccoli, ma non scendiamo mai sotto i tre», spiega Trabuio.

Le Uds nei mesi più caldi non solo distribuiscono bottigliette di acqua, ma anche ghiaccioli: «è un gesto che viene apprezzato. Ma soprattutto modifichiamo il menù delle cucine mobili, puntiamo a qualcosa di più estivo come pasta fredda e insalate di riso», illustra. «Ma cerchiamo sempre di fornire un pasto completo ed equilibrato».

Esserci sempre è la premessa per mantenere una relazione con le persone che incontriamo. Il nostro obiettivo resta quello di accompagnare le persone

— Simone Traburio

La visita dei volontari è molto attesa anche perché commenta Trabuio «Certo anche tra i senza dimora chi vive di elemosina cerca di spostarsi nelle località di vacanza per poter sopravvivere, ma la stragrande maggioranza resta in città ed è per questo che non ci fermiamo. Il nostro obiettivo è mantenere il contatto con le persone incontrate: è il nostro modo di dirgli “non ci dimentichiamo di te anche in questo mese complicato”».

Ad agosto tutto si complica

Perché con il caldo la stanchezza di chi vive in strada è anche maggiore, diventa più complicato fare tutto anche raggiungere la mensa. «Ed è per questo che il nostro obiettivo resta quello di accompagnare le persone in questo periodo estivo», insiste il referente dei volontari.

Progetto Arca oltre alle Unità di Strada e alla Cucina Mobile a Milano ha anche una serie di altri servizi, come i centri di accoglienza dove gli operatori presenti grazie alla turnazione dei lavoratori e il supporto dei volontari cercano di rendere anche il mese di agosto più sopportabile. Si organizzano momenti di svago e merende fresche per combattere la calura.

La mensa non chiude grazie ai volontari

Una presenza storica a Milano è la mensa di via Concordia di Opera San Francesco con i Poveri- Osf che da sei anni, accanto a quella aperta oltre sessant’anni fa acconto alla chiesa di viale Piave, ha inaugurato una seconda mensa in piazzale Velasquez.

Il vero miracolo è la presenza dei nostri volontari, che ci permettono di rimanere aperti

— fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco

Due luoghi che non chiudono ad agosto, come le docce o il guardaroba perché, come osserva il presidente di Osf, fra Marcello Longhi «ad agosto le persone continuano a vivere e chiunque potrebbe dire che si mangia anche a ferragosto che farsi una doccia e cambiarsi una maglia con il caldo sono gesti naturali. Il vero miracolo è la presenza dei nostri volontari che ci permettono di rimanere aperti».

fra Marcello Longhi, presidente dell’Opera San Francesco

Sono i volontari, infatti, il motore delle attività di Osf come racconta il responsabile fra Giuseppe Fornoni chiamato a gestire ben 1.300 persone nel corso dell’anno «a tutti chiediamo un turno settimanale e ogni quindi giorni la disponibilità a un turno nel weekend», spiega. Un vero e proprio esercito (solo per le mense servono almeno 45 volontari al giorno), cui si aggiungono le mille persone in lista d’attesa per divenire volontari in Opera San Francesco.

Il nostro obiettivo è far coincidere bisogni e disponibilità

— fra Giuseppe Fornoni, responsabile volontari Osf

Si coinvolgono i volontari in lista d’attesa

«Sono tanti quelli che riusciamo a intercettare e che teniamo aggiornati sempre, poi nel corso dell’estate li coinvolgiamo così da poter coprire tutti i turni anche alle docce, al guardaroba e al centro raccolta dove sono già impegnati cinque nuovi volontari. Il nostro obiettivo è quello di far coincidere bisogni e disponibilità», continua fra Giuseppe che sottolinea anche come il metodo seguito sia quello di sperimentare i volontari sul campo – «così ci si conosce, si ha un contatto personale» chiosa – e una volta inseriti viene fatto un corso base intensivo.

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Un esempio di come funziona il metodo è l’appello che è stato fatto a inizio luglio per poter coprire i turni del servizio accoglienza e front-office «ha risposto il 10% degli aspiranti volontari in lista d’attesa anche perché si chiedevano delle competenze specifiche (oltre ai turni, la conoscenza delle lingue e saper utilizzare un pc) abbiamo inserito 40 nuovi volontari e tra di loro ne abbiamo trovati anche tre che sanno l’arabo e per noi è importantissimo vista la provenienza dei nostri utenti».

I punti di forza

Un altro punto di forza è il volontariato aziendale che c’è tutto l’anno e nei mesi di luglio e agosto diventa indispensabile. Sapere che le mense di Osf non chiudono «dà sicurezza alle nostre persone. Anche perché», continua il presidente «la gente che ci frequenta rimane la stessa estate e inverno. Anche se Milano è una realtà che attira e il numero di nostri ospiti può variare a seconda degli sbarchi dal momento che siamo una zona di transito verso il nord Europa. A Milano non c’è lavoro, non c’è una casa, ma non si muore di fame. A chi arriva per una settimana diamo una tessera provvisoria».

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I problemi non vanno in ferie

Non chiudere mai per Osf è fondamentale anche perché è un segno di «rispetto umano per le persone che», insiste fra Marcello «mangiano tutti i giorni, i poveri non spariscono ad agosto, come i cittadini che si trovano davanti servizi pubblici ridotti o chiusi per ferie. I problemi non vanno in ferie».

Il volontariato organizzato dà una lezione silenziosa alle istituzioni garantendo servizi a chi vive nel bisogno

— fra Marcello Longhi

Per il presidente di Osf del resto «Il volontariato organizzato in questa circostanza dà una lezione silenziosa alle istituzioni garantendo servizi e diritti a chi vive nel bisogno e non può permettersi nulla, tanto meno una vacanza. Il mio sogno è che i nostri ospiti possano fare una settimana al mare… per poter respirare, ma resta un sogno».

In apertura Unità di Strada di Progetto Arca, foto da ufficio stampa. Nella gallery, la mensa di Opera San Francesco per i Poveri, foto da ufficio stampa


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