Sostenibilità

La mia ricetta si chiama informazione

parla Antonio Lirosi, mister Prezzi

di Redazione

Garante per la sorveglianza dei prezzi. Meglio noto come mister Prezzi, una figura istituita dalla Finanziaria, incarnata da Antonio Lirosi, 47 anni, capo dipartimento per la Regolazione del mercato al ministero dello Sviluppo economico. Senza poteri diretti di sanzione, punta «a fare sinergia e a dare impulso all’esercizio delle attività di poteri di controllo che già esistono, senza crearne di nuovi»
Consumers Magazine: Quale sarà il suo primo atto da garante dei prezzi?Antonio Lirosi: Mi sto adoperando per garantire quel minimo di organizzazione e di strumentazione che la legge ha previsto: vale a dire l’attivazione degli uffici prezzi presso le Camere di commercio, la creazione di un portale dove far confluire tutte le informazioni sull’attività svolta.CM: La mancanza di diretti poteri sanzionatori non rischia d’essere un handicap pesante per la sua attività?Lirosi: Nel mercato esistono i servizi dove vige la tariffa amministrata e i prodotti con regime di libero mercato. Per i primi ci sono le autorità di vigilanza, con le quali ho iniziato un primo contatto per definire le modalità di collaborazione. Per i secondi, la mia intenzione è quella di dare impulso all’esercizio dei poteri che già esistono nel caso in cui si riscontrassero violazioni: Guardia di finanza, Antitrust, Comuni. Proprio in questi giorni parleremo con l’Anci per meglio raccordare le competenze di vigilanza sulle regole del commercio dei Comuni con l’attività del Garante.CM: Le associazioni dei consumatori sono da sempre in prima linea sul fronte prezzi. Quale rapporto ha intenzione di instaurare con loro? Lirosi: Collaboreremo, come abbiamo fatto sino ad oggi. È mia intenzione promuovere il dialogo tra il mondo delle imprese e il mondo dei consumatori con le loro rispettive sigle di rappresentanza, a livello locale e a livello nazionale. Da questo dialogo possono nascere iniziative utili al contenimento dei prezzi, garantendo una corretta informazione.CM Lei ha dichiarato che la consapevolezza dei consumatori è il miglior fattore per battere il carovita. Ci può fare qualche esempio concreto?Lirosi: La consapevolezza deve esistere da entrambe le parti: dalla parte delle imprese, perché chi fa i prezzi si deve rendere conto che una dinamica inflazionistica bassa è una causa comune che interessa il Paese, quindi anche loro. Dalla parte del consumatore, mettendolo in condizione di poter scegliere le soluzioni più convenienti. Vorrei dare vetrina alle buone pratiche, perché questo può spingere la concorrenza e quindi il mantenimento di prezzi più bassi.CM: Non pensa sia utile qualche intervento strutturale sulla catena distributiva, sui troppi passaggi, per quel che riguarda gli alimentari, dal produttore alla tavola?Lirosi: Se dalle attività di analisi che già compiamo con l’Osservatorio sui prezzi del ministero emergeranno, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, delle criticità, lo segnalaremo a chi ha poteri in questo settore, cioè al ministro competente. Possiamo avere una funzione di impulso, però non spetta a me decidere quali politiche di filiera sono efficienti e quali altre no.CM: Secondo lei, quanto è malata di speculazione l’Italia?CM: In Italia c’è un fenomeno da evitare: che dall’allarmismo generalizzato si arrivi alla conclusione che tutto aumenta e che tutti possono o debbano aumentare. È un’inflazione generata, più psicologica che reale. Una situazione del genere si sta verificando per il combinato aumento del grano e del petrolio: il generalizzato rialzo dei prezzi non è giustificato, se non dalla voce che sta aumentando tutto, cosicché tutti si sentono autorizzati a ritoccare i listini.CM: Anche la Bce ha lanciato l’allarme inflazione per l’Europa. Sarà un anno caldo, questo 2008, proprio in corrispondenza con il suo insediamento? Lirosi: Guardi, io inizio nel mese più difficile… Dobbiamo puntare a raffreddare un po’ le tensioni a partire da febbraio, per quello che è in nostro potere fare. Lo scenario internazionale, con le materie prime che scarseggiano per l’aumento dei consumi in Cina e in India e il conseguente rialzo dei prezzi, è molto preoccupante. Ma su tutto questo non ho poteri di intervento…A pagina 8 il commento di Gustavo
Ghidini nella sua rubrica «Parliamone»


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