Trasformazione o meglio Metamorfosi è il processo che subisce una persona che, come me in questi giorni, viene immortalata in un ritratto. Trasformazione è ciò che capita a chi dovesse in un futuro, ottenere la ricostruzione della mielina di rivestimento dei nervi, attraverso le cellule della pelle, promesso dal nuovo approccio di cura, divulgato oggi sulla stampa. Un cambiamento si profila nel mio io nelle prossime settimane per la probabile pubblicazione di “A che ora passa il treno per la guarigione?” la mia prima raccolta dei racconti di corsia, pubblicati in questi anni da La Stampa. Sarebbe bello immaginare un nuovo episodio delle famose “Metamorfosi” di Ovidio, tutto al femminile, in cui le donne si scontrano contro l’entità, apparentemente invincibile, della SM, e con una trovata geniale, riescono a distruggerla o a convincerla a desistere dal suo operato distruttore. Chissà magari prendendosela con dei simulacri dipinti, come i ritratti. Da Ovidio ad Oscar Wilde, immagino un “Ritratto di Sclerotica”, che affronti le poussè al suo posto, lasciando il mio corpo integro e privo delle “fantasiose” limitazioni fisiche, che la sclerosi ama causare nei nostri corpi,
nell’immagine il ritratto di Noria Nalli realizzato da Bruna Garbero
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