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La mensa dei poveri di Carlitos
L'ex juventino nel giorno del suo ritorno alla Bombonera, la casa del Boca Juniors dice ai tifosi: «Presentatevi alle entrate dello stadio con un alimento non deperibile per aiutare il Bichito de Luz». Ma cos'è il Bichito de Luz? La risposta in questo articolo
di Elena Bagalà
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Oggi è il gran giorno del ritorno di Carlitos Tevez alla Bomboinera. “Torno a casa e voglio condividere la mia gioia con tutti voi”, proprio per questo, e su sua richiesta, non ci sarà bisogno di pagare alcun biglietto d’ingresso per partecipare alla sua presentazione che si trasformerà in un grande evento benefico dato che ha aggiunto: “Presentatevi alle entrate dello stadio con un alimento non deperibile per aiutare la mensa Bichito de Luz”.
Non è la prima volta che l’Apache sostiene il Merendero Bichito de Luz, una mensa che sorge proprio nel suo quartiere natale, nella villa miseria di Fuerte Apache della città di Buenos Aires e che ogni giorno accoglie circa 150 giovani della zona dell’età compresa tra 2 e i 16 anni. Il Merendero, aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 esiste da più di 6 anni grazie all’impegno dei volontari che vi operano e agli aiuti ricevuti sotto forma di donazioni, senza ricevere alcuna sovvenzione statale.
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Tutti i giorni viene preparato il pranzo e nel pomeriggio viene offerta una merenda rinforzata, questo perché molti dei bambini che frequentano il Merendero non hanno la possibilità di fare una cena completa a casa propria. Oltre ai pasti il Bichito del Luz organizza svariate attività, quelle ricreative e sportive in primis con campionati di calcio e pallavolo, ma anche educative con ripetizioni scolastiche e di aiuto compiti. L’obiettivo è che i ragazzini passino meno tempo possibile in strada, che siano invogliati ad andare a scuola e abbiano la possibilità di fare attività fisica.
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Alberto Daniel Benitez, uno dei fondatori racconta “La merenda è una scusa per attirare i bambini, coinvolgerli nelle attività e mantenerli occupati, hanno bisogno di molta attenzione e di molto affetto e speriamo che il nostro contributo li aiuti a inserirsi nella società in futuro e a comprendere che ci sono possibilità differenti al di fuori del quartiere”.
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