Politica

La Margherita vuol far rifiorire la cooperazione

Scooperation/Cooperazione senza commercio internazionale:è quanto si evince dalla letturadel programma dell'Unione...

di Redazione

Cooperazione senza commercio? ? internazionale. È quanto si evince dalla lettura del programma dell?Unione che, nella parte dedicata alla cooperazione, non fa cenno al fatto che una mucca Ue costi due euro al giorno mentre un etiope su due vive con meno della metà e che l?eliminazione dei sussidi all?agricoltura è uno degli Obiettivi del Millennio. Vita spera si tratti di un lapsus, e che nella convention tra Ds e Margherita sulla cooperazione internazionale che si terrà prima delle elezioni si partorisca più di un topolino. Ma soprattutto che Prodi trovi un buco in agenda per potervi partecipare perché questa è la causa della mancanza, ad oggi, di una data precisa. Un sì atteso soprattutto dagli uomini di Rutelli che sul tema hanno istituito un tavolo di lavoro nelle scorse settimane. Attorno, tutti i parlamentari Dl delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, il direttore generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina, Giuseppe Deodato, il responsabile della missione Sri Lanka per la Protezione civile, Agostino Miozzo e i vertici dell?Associazione delle ong italiane. Aspettando Prodi il nostro monito è: si può dare (e far) di più. La proposta Gasparri e una precisazione? ?l?onorevole di An propone: lasciateci sfondare i parametri europei, per assecondare la voglia di generosità e di cooperazione degli italiani (favorevoli secondo un sondaggio per il 92%). Il direttore generale per lo sviluppo alla Commissione europea, Stefano Manservisi, qualche mese fa a Vita aveva aperto la strada: «Un paese che ha aumentato l?Aiuto pubblico allo sviluppo ha diritto a un occhio di riguardo nel caso sfori il Patto». La riforma della legge 49? ? è giusta, ma è stata mai applicata sul serio? Nonostante la legge lo preveda, infatti, dal 1999 la Farnesina non ha più valutato ex-post neanche uno dei progetti che ha finanziato. Peccato, perché un nucleo di tecnici propone un piano di attività di valutazione da sette anni che, però, non è poi finanziato dal Direzionale del ministero degli Esteri. Di nuovo (e positivo) c?è che quest?anno è stato nominato Antimo Campanile, consigliere incaricato delle valutazioni. Almeno, ora, c?è un responsabile… Per le valutazioni aspettiamo fiduciosi, anche perché senza di esse come si fanno a inquadrare le ?buone pratiche? di cui tutti si riempiono la bocca? E ancora. L?articolo 37 della 49 prevedeva la creazione di un data-base aggiornato che permesse lo ?scrutinio pubblico? di tutti i progetti finanziati. Chi l?ha visto?


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