Economia

«La manovra penalizza le coop»: le osservazioni di Legacoop

La social card sarà finanziata con un prelievo del 5% sugli utili netti realizzati dalle coop di consumo; nessun contributo invece dalla grande distribuzione

di Redazione

«È necessario assumere una forte iniziativa verso il Governo e le forze politiche perché vengano modificate una serie di misure inserite nella manovra economica che, specialmente nella difficile congiuntura attuale, penalizzano la competitività delle imprese cooperative». Lo hanno sottolineato i Presidenti Regionali e delle Associazioni di settore di Legacoop, riunitisi questa mattina a Roma.

Secondo Legacoop sono diversi i settori di attività delle cooperative colpiti dalle misure contenute nella manovra economica predisposta dal Governo. 

Cooperative di consumatori – Le cooperative di consumatori vedono pesantemente aumentato il loro carico fiscale, con l’innalzamento della quota imponibile che passa dal 30 al 55%; l’aumento della ritenuta fiscale sul prestito da soci, che passa dal 12,50 al 20%; infine, la “singolare” ed ulteriore imposizione del 5% sugli utili netti realizzati per finanziare la “social card”, che viene applicata solo alla cooperazione di consumatori e non alle altre imprese della grande distribuzione.

 

Cooperative agricole e della pesca – Le deroghe con le quali si confermava l’aliquota Irap dell’1,9%, nonché per l’intero settore della pesca gli sgravi fiscali e contributivi previsti dalla cosiddetta legge 30/’98, rientrerebbero in un Fondo indistinto, per giunta finanziato con risorse limitate ed incerte, che determinerà sicuramente un inasprimento della pressione fiscale e contributiva in realtà alle prese con una difficile situazione di mercato.

 

Cooperative editoriali – Sono a rischio di sopravvivenza i mezzi di informazione editi da cooperative di giornalisti, da strutture non profit e da partiti (27 quotidiani editi da cooperative di giornalisti; 12 quotidiani organi di partito, 13 quotidiani e periodici di movimenti politici) a causa dei tagli apportati ai contributi diretti all’editoria cooperativa, non profit e di partito per un ammontare di 87 milioni nel 2009 e di 100 milioni per il 2010 (mentre rimangono intatti i 305 milioni di contributi indiretti alle Poste, gran parte dei quali appannaggio delle grandi testate). Il tutto aggravato dalla soppressione del diritto soggettivo che rende impossibile il ricorso al sistema creditizio.

 

Cooperative di abitanti – Il “piano casa” potrà avere effetti positivi nel campo dell’housing sociale solo se le linee guida, che dovranno essere varate entro sessanta giorni in un D.c.p.m., recepiranno le potenzialità che si possono liberare in un nuovo rapporto pubblico-privato.

 

Stabilizzazione ex LSU scuola – Uno degli effetti più gravi dei tagli apportati al Ministero dell’Istruzione è che quasi 16.000 lavoratori ex LSU, impegnati in imprese private e cooperative che erogano servizi nelle strutture scolastiche, soprattutto nel Mezzogiorno, e che già oggi sono alle prese con ritardi di pagamento che arrivano oltre i 9 mesi, potrebbero rimanere senza lavoro dal 1° gennaio del 2009.


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