Sostenibilità

La lunga notte della regione del sole

di Redazione

I ragazzi di Crotone la chimica ce l’hanno proprio nel sangue. Alcune scuole, in particolare, più che insegnarla la trasmettono direttamente nella testa degli alunni, solo che stavolta non si è trattato di un metodo rivoluzionario per far apprendere la scienza degli elementi, perché per assorbire – letteralmente – alcuni componenti del sistema periodico, bastava la semplice frequenza. I piazzali infatti erano stati realizzati con le scorie tossiche della vecchia “Pertusola Sud”, fiore all’occhiello del miracolo industriale della Crotone anni 70, quando occupava mille addetti impegnati a lavorare il solfuro di zinco. Poi la crisi, la chiusura nel 1999 e qualcosa come 400mila tonnellate di veleni accumulati e da smaltire.
Eureka! Avranno pensato gli eredi del genio magnogreco: perché pagare per eliminare tutto quel ben del diavolo, quando lo si poteva sfruttare, guadagnandoci due volte, per farci strade, parcheggi di centri commerciali, moli del porto, piste per aeroporti e persino i cortili delle scuole e della Questura? E così la città è passata dal teorema di Pitagora a quello della ?ndrangheta: il profitto costruito sui rifiuti equivale al doppio del profitto realizzato con la droga. Il pensiero dei soldi avrà occupato tutta la loro mente, incuranti delle conseguenze per una città intera. E così piombo, magnesio, cadmio e persino arsenico vengono respirati, entrano nei polmoni, passano nel sangue dei cittadini e dei giovani di Crotone. Li hanno trovati persino nei capelli.
Sono 23 i siti sequestrati dalla magistratura per l’operazione denominata «Black Mountains», montagne nere, come quelle dei veleni della Pertusola sparsi abbondantemente sul territorio ad intossicare tutti, persino gli stessi avvelenatori.
Se è vero, come si dice da queste parti, che non può esserci più buio di quello della mezzanotte, tra depuratori colabrodo, navi dei veleni sprofondate, montagne imbottite di rifiuti, città costruite sulle scorie, gli operai uccisi dalla Marlane e bambini ammazzati mentre giocano a calcetto, per la Calabria è notte fonda.


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