Secondo uno studio dell’Unicef…
?pubblicato martedì 7 settembre, aiutare i deboli per centrare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell’Onu non è una scelta antieconomica ma, al contrario, uno stimolo per la crescita dell’economia globale. Lo studio Unicef sottolinea una serie di dati impressionanti. Su tutti, questo: investendo un milione di dollari per ridurre i decessi sotto i cinque anni in un Paese a basso reddito e a mortalità elevata si eviterebbe il 60% di decessi in più di quanto si ottiene oggi. E allora? più cooperazione allo sviluppo!
La Direzione generale per la Cooperazione?
?allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina ha approvato due contributi finanziari alle organizzazioni internazionali in Etiopia pari a 1,3 milioni per aiutare le comunità locali vulnerabili e i rifugiati. 500mila euro verranno erogati all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per proteggere e sostenere gli sfollati stranieri in Etiopia. Il contributo è stato concesso in risposta all’appello globale 2010-2011 dell’Unhcr. Gli altri 800mila euro, invece, verranno dati alla sezione etiope del Comitato internazionale della Croce e Mezzaluna Rossa (Cicr) per aiutare i rifugiati, i disabili e i gruppi più vulnerabili nel paese africano. Good News/1
La Banca mondiale ha annunciato?
?che gli investimenti nell’Africa subsahariana sono aumentati di un terzo a 2,4 miliardi di dollari nel 2009 e dovrebbero crescere anche nel 2010. Segnalato anche «un concreto miglioramento» nel clima degli investimenti in un continente «ricco di risorse naturali, ma dilaniato dalla corruzione». Good News/2
L’Africa ha il potenziale per diventare?
?il granaio del mondo. A sostenerlo il think-tank Fanrpan secondo il quale, tuttavia, molto resta da fare. L’Africa, con un quarto dei terreni coltivabili dell’intero pianeta, produce solo il 10% del Pil globale. Forza Africa!
L’agenzia Usa per lo sviluppo internazionale?
?Usaid, ha nominato i suoi nuovi direttori per il Libano e la Bolivia. A guidare la missione nel Paese mediorientale sarà Jim Barnhart, mentre in quello latinoamericano, Wayne R. Nilsestuen. A entrambi in bocca al lupo.
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