Sostenibilità

La loro forza? Promuovere reti

Csv, il report 2005/ Intervista a Ugo Ascoli, docente

di Antonietta Nembri

Nei Csv stanno migliorando la capacità di impiegare le risorse. «Solo il 22% delle risorse serve a mantenere i centri stessi: è un dato da migliorare che però fa emergere che tre quarti dei fondi vanno alle attività», osserva Ugo Ascoli, dell?università Politecnica delle Marche, uno degli studiosi che hanno elaborato il rapporto. Vita: Quali le principali novità? Ugo Ascoli: L?allargamento a tutte le regioni ha portato a un boom di servizi offerti a carattere logistico, ma al di là dell?effetto ottico dovuto ai nuovi centri le cose più interessanti riguardano il sostegno alla progettualità delle organizzazioni, le attività di promozione del volontariato, l?affinamento del discorso delle consulenze. Per la promozione c?è stato un incremento notevolissimo delle attività nelle scuole. Vita: Dove si indirizza l?innovazione? Ugo Ascoli: Nella promozione dello sviluppo di reti. C?è un?attività dei Csv nel costruire reti sul territorio che mi pare rappresenti una funzione importante per le politiche sociali. Un centro su due promuove tavoli di coordinamento per i progetti, quasi la metà, il 42%, promuove lo sviluppo di consulte a livello territoriale, addirittura un terzo si è mosso a livello tematico all?interno dei piani di zona. Vita: Per il futuro? Ugo Ascoli: La nuova frontiera consiste nel convenzionare altre realtà del terzo settore con i Csv. Ferma restando la mission – lavorare per le odv – nulla vieta che gli enti locali si convenzionino con i Csv per avere servizi che riguardino la cooperazione, le associazioni di promozione sociale, altri soggetti. In Valle d?Aosta e in Lombardia alcune Province hanno scelto di convenzionarsi con i Csv, fornendo risorse aggiuntive che permettono l?allargamento della platea dei soggetti che ricevono servizi.


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