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La Lombardia punta sulla famiglia

Cosa succede in Lombardia?

di Alba Arcuri

Regione Lombardia. Approvati gli Indirizzi generali del Piano socio-assistenziale. 24 luglio 1998.
Con l?approvazione, da parte della giunta, su proposta dell?assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali Maurizio Bernardo, degli Indirizzi generali del Piano socio-assistenziale?98/2000 la regione affronta i bisogni vecchi ed emergenti con un?ottica nuova che ridisegna il sistema socio sanitario lombardo. La prima variazione riguarda la valorizzazione e la maggior autonomia per i soggetti pubblici e privati impegnati in questo campo. Questa tendenza si concretizza nel decentramento dei servizi, portando gli interventi più vicino a dove nascono i bisogni e avvalendosi di nuovi soggetti (cooperative sociali, associazioni e organizzazioni di volontariato) che si affiancano a quelli come gli enti religiosi che da sempre si sono fatti carico del disagio sociale. La regione non gestirà direttamente i servizi valorizzando le iniziative promosse dal basso e le azioni di solidarietà proprie delle comunità locali e intermedie. L?ambito di intervento del nuovo Piano socio assistenziale sarà più ampio del precedente (che risale al 1988). È sulla famiglia, intesa come primo soggetto di sicurezza sociale, che si focalizzano gli interventi. In concreto: garanzia di un?assistenza economica di base, prestiti per giovani coppie, riserva di alloggi di edilizia pubblica per giovani che vogliono sposarsi o per le madri nubili; sostegno per il mantenimento in famiglia dei soggetti non autosufficienti (anziani o disabili), potenziamento degli interventi a favore della nascita e dei servizi per la prima infanzia. Altro obiettivo è dare omogeneità territoriale ai servizi socio assistenziali, in particolare le strutture e i reparti protetti per anziani non autosufficienti sviluppando i servizi alternativi al ricovero.

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