Economia

La lombardia corre ancora

Attive 1.200 imprese: un incremento del 6% rispetto all’anno precedente

di Francesco Agresti

Un settore dinamico in cui, nonostante i più contenuti ritmi di crescita rispetto agli anni passati, continua ad aumentare il numero delle imprese, dei soci e dei lavoratori. Con 1.200 imprese, 47mila soci e 43mila occupati, la Lombardia si conferma la regione leader per numero di cooperative sociali. I dati sono contenuti nel V Rapporto sulle coop sociali realizzato dalla Regione Lombardia e che viene presentato giovedì 16 febbraio alla Fiera di Milano. Al 31 dicembre 2004 risultano iscritte all?Albo regionale delle coop sociali, 1.150 imprese e 48 consorzi: rispetto all?anno precedente la crescita media è stata del 6%, con punte del 37% in provincia di Milano, del 17% in quella di Brescia, del 14% a Pavia e dell?11% a Bergamo. I soci sono circa 48mila, 4 ogni mille abitanti. Dal 1998 al 2004 il loro numero è cresciuto del 52%, (+66% nelle coop di tipo A e +25% in quelle di tipo B). In media in ogni coop sociale ci sono 41 soci, valore che sale a 47 per quelle di tipo A e scende a 31 per quelle di tipo B. Le coop sociali lombarde danno lavoro a oltre 43mila persone, con un media di 36 addetti per cooperativa e una crescita del 40% rispetto al 1998, quando il numero medio per ogni coop non andava oltre i 26 addetti. Ad assorbire il maggior numero di lavoratori sono le coop di tipo A, in cui mediamente lavorano 44 persone, contro le 21 delle coop di tipo B. Bene anche l?andamento del valore medio della produzione che è cresciuto del 25%. Anche in questo caso gli incrementi maggiori sono stati rilevati nelle coop di tipo A dove la crescita è stata del 45%. I dati del rapporto confermano la dipendenza economica delle coop sociali dal pubblico. Il 62% dei ricavi, infatti, proviene dalla pubblica amministrazione, percentuale di poco superiore a quella fatta registrare nel 1998, quando ogni 100 euro di ricavi, 61 erano di origine pubblica. Le coop di tipo A nel periodo 1998-2003 hanno aumentato del 6% i ricavi da fonti private passati dal 20 al 26% del totale. Per le coop di tipo B, invece, i ricavi da privati nel 2003, per la prima volta, sono scesi sotto la soglia del 50%.


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