Welfare

La Locride ha scelto di aiutarsi da sola

L'innovativo progetto del Goel

di Redazione

«Sei un avvocato e hai bisogno di un doposcuola per tuo figlio? Vieni nel baby parking della nostra associazione. Ma non vogliamo un euro. Perché il servizio lo ripaghi comprando in arance, prodotte dal contadino in difficoltà del paese vicino, l’equivalente della retta». Potrebbe essere questo uno dei tanti esempi concreti di Aiutamundi (“aiutiamoci” in calabrese), l’inedito progetto di scambio di prestazioni lavorative e di prodotti senza l’uso di denaro il Consorzio sociale Goel, in collaborazione con 37 enti della Locride, tra cui associazioni, parrocchie, coop sociali e sei Comuni della valle del Torbido, che sta mettendo in atto in Calabria. «Aiutamundi può contare su un milione di euro, di cui l’80% finanziato dalla Fondazione per il Sud», spiega Vincenzo Linarello, presidente del Goel, «gli enti coinvolti faranno incontrare domanda e offerta, con particolare attenzione alle fasce deboli. Non si tratta né di una banca del tempo né di una moneta alternativa: i servizi avranno il costo medio del mercato e saranno erogati rispondendo ai reali bisogni del territorio».

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