Non profit

La lista che non c’è

Arrivato il decreto sulla governance, ma manca ancora la lista dei 450 progetti di cooperazione internazionale

di Emanuela Citterio

«La lista dei progetti di cooperazione internazionale dell’Expo è pubblica». A rispondere a una domanda precisa di Vita è il sindaco di Milano Letizia Moratti, nonché commissario straordinario dell’esposizione del 2015. «La lista è sul sito dell’Expo. Si tratta di 450 progetti di cooperazione internazionale con 150 Paesi». Moratti precisa che «i progetti sono già in corso» e che il fondo totale per finanziarli ammonta a 100 milioni di euro». Tutto pronto quindi, per quel che riguarda Milano, per poter partire con l’Expo e con il suo grande tema, ‘Nutrire il pianeta’, un tema legato alla Campagna dell’Onu per gli obiettivi del millennio e che ha fatto guadagnare a Milano il supporto di molti Paesi africani al momento della candidatura. Peccato che, controllando il sito dell’evento, di una  lista dettagliata dei progetti di cooperazione internazionale non ci sia traccia e che l’ultima news sia datata un mese e mezzo fa, il 3 Settembre.

E proprio ieri il governo ha approvato il decreto sulla governance che stabilisce l’organigramma della nuova società: consiglio di amministrazione a cinque, ma senza i nomi. Secondo le voci tre membri sarebbero nominati dagli enti locali (Comune, Provincia e Regione) e i restanti due dal ministero dell’Economia.

Si tratta di una novità che arriva appena in tempo. Il presidente della Bie (Bureau International des Expositions) Jeanne Pierre Lafon – in questi giorni a Milano per il Festival internazionale per l’alimentazione, evento legato all’Expo – era stato cauto nelle dichiarazioni ma non troppo: «Aspettiamo il decreto dal presidente del consiglio sulla governance della società, adesso è diventato urgente. Mancano ormai solo sei anni e mezzo all’Expo e tutti sanno che per organizzare un evento internazionale, come è stato con le Olimpiadi, il tempo di preparazione necessario è di almeno sette anni».

Intanto Milano, assicura il sindaco Moratti, «si sta portando avanti». «Stiamo lavorando su diversi fronti: il tavolo infrastrutture, il coordinamento con altre città italiane in modo che ci siano ricadute positive non solo su Milano, la città del gusto. Sul fronte della cooperazione internazionale abbiamo promosso uno studio di fattibilità per costituire un Centro per lo sviluppo sostenibile». In mancanza della società di gestione, che dalle indiscrezioni dovrebbe prendere il posto del Cipem, il comitato di indirizzo dell’Expo che fa capo alla Moratti, tutto continua a far capo al commissario straordinario, lo stesso sindaco appunto. Ma viene da chiedersi, per esempio, in che modo sono stati selezionati i progetti di cooperazione internazionale, che riguardano in gran parte Paesi africani. «Abbiamo ascoltato le delegazioni dei diversi Paesi e le loro proposte» ci risponde il sindaco Moratti. Ma la selezione dei progetti non dovrebbe prevedere dei meccanismi ben precisi e una commissione valutatrice composta da diversi attori, da quelli istituzionali agli esperti di cooperazione a chi ha esperienza in quei Paesi come le organizzazioni non governative?

«L’Expo non è un progetto di Milano, ma nazionale» precisa il sindaco Moratti. «Milano è solo la città ospitante». Vita approfitta della presenza al convegno di chiusura del Festival dell’alimentazione di Stefania Craxi, sottosegretario del Mae per chiedere «qual è la strategia del governo sia per quanto riguarda la cooperazione internazionale e anche in vista dell’Expo, visto che nell’ambito della manovra finanziaria è stato annunciato il dimezzamento dei fondi per la cooperazione a disposizione del Mae». «L’attuale crisi finanziaria, anche internazionale, impone di fare dei tagli» risponde Craxi, «bisogna anche dire che in temi di vacche grasse si sono sprecati dei fondi, mandando nei Paesi in via di sviluppo aiuti a pioggia che non hanno avuto impatto sulle popolazioni. Ora che i fondi saranno meno bisognerà puntare sull’efficacia». Interviene il sindaco Moratti rispondendo: «Abbiamo creato una task force con il ministero Affari esteri per gestire insieme quel che seguirà dopo l’approvazione dei progetti di cooperazione e gli accordi con i Paesi partners». Negli ultimi giorni Letizia Moratti ha rilanciato anche l’Alleanza per l’Africa, una fondazione che vede a capo il presidente del Ghana partita con una dotazione di 10 milioni di euro cui hanno contribuito Comune di Milano, Provincia e Regione Lombardia. «La fondazione avrà due sedi, una ad Acra, in Ghana, e una a Milano e ci proponiamo di aumentare la sua dotazione di fondi con il contributo anche di banche e finanziatori privati». Tutto pronto quindi, o quasi, per partire. I ministri africani che in questi giorni hanno partecipato a Milano al Festival dell’alimentazione hanno esposto i loro piani per la sicurezza alimentare, a fronte anche dell’impennata dei prezzi dei beni agricoli, riso e grano innanzitutto. «Lavoreremo insieme» promette Moratti.

«L’osservatorio Expo 2015 si congratula per l’odierna scelta sui vertici di Soge, organismo delegato alla gestione dell’evento Milano Expo 2015» commentano dall’Osservatorio Expo 2015 composto da AIAF Associazione Italiana Analisti Finanziari Gruppo di studio Expo 2015 – Confagricoltura – Confederazione Italiana Agricoltori –  Coldiretti – ISTVAP Istituto per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura periurbana – Fondo Ambiente Italiano – Italia Nostra  e WWF Italia. «Nel contempo auspica che possa avvenire al più presto un incontro con i futuri amministratori della società per aprire il dialogo intorno alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’evento»


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