Formazione

La Liguria dà un tetto al papà separato

Una casa di prima accoglienza

di Benedetta Verrini

Stretta una partnership tra la cooperativa sociale Progetto Città e l’associazione La Luna dei Papà. Per scongiurare il rischio marginalità
di chi vive il trauma della rottura Potranno essere fino a sei i papà separati in difficoltà che, a Savona, troveranno una sistemazione comoda e dignitosa per vivere nella difficile fase dell’uscita dalla casa familiare. Si chiama “Casa Papà” ed è una casa di prima accoglienza per padri in via di separazione, separati o divorziati, aperta anche ai figli (per una durata massima di un anno, contribuendo alle spese), in attesa di poter trovare un nuovo alloggio e di superare le difficoltà economiche della separazione coniugale.

Una casa e un progetto
Il progetto – inaugurato ufficialmente a febbraio e inserito tra le iniziative sperimentali a valenza regionale finanziate dalla Regione Liguria – nasce da una partnership tra la cooperativa sociale Progetto Città, socia de Il Sestante, e l’associazione “La Luna dei Papà”, che si impegna a combattere le iniquità della separazione e i diritti dei figli minori nella separazione. La cooperativa ha messo a disposizione un appartamento (di 160 metri quadri, nel centro cittadino di Savona) composto da ingresso, cucina, due bagni, corridoio, tre ampie camere da letto, salone – soggiorno, studio-ufficio, dispensa-guardaroba, due terrazzi.
Oltre a “Casa Papà”, la collaborazione ha dato vita a un Centro famiglia gestito attraverso un sistema di professionisti (psicologi, mediatori familiari e culturali, counsellor). Sosterrà la famiglia con progetti e interventi quali il sostegno alla bigenitorialità, mediazione familiare, sostegno psicologico pedagogico, consulenze legali, gruppi di auto aiuto, sostegno alla persona.

Vite difficili
Proprio la Liguria detiene il primato nazionale nei tassi di separazione e divorzio (7,5 separazioni e 5,1 divorzi ogni mille coppie contro una media italiana di 5,4 separazioni e 3,3 divorzi). «Dalla lettura dei dati statistici», dicono dall’associazione La Luna dei Papà, «si rileva l’evidente impossibilità per molti uomini di far fronte al costo della vita, al mantenimento dei figli, e di poter pagare un canone d’affitto spesso elevato. Non sapere dove vivere con certezza porta di conseguenza a dover affrontare altri tipi di problemi: l’incapacità di gestire in modo sereno e continuativo le relazioni con i figli e le altre relazioni amicali e parentali, oltre che la necessaria concentrazione sul lavoro». Di qui il progetto di “Casa Papà”, «un luogo dignitoso, accogliente e sicuro per poter continuare a svolgere con serenità ed equilibrio la loro funzione di padri nei confronti dei figli».


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