Le immagini parlano da sole, l'audio anche. L'irruzione dei bomberati con le teste rasate alla riunione del Comitato "Como Senza Frontiere" nel Chiostrino di Santa Eufemia è agghiacciante, ma anche educativa. La sua riproduzione su vasta scala, credetemi, è una buona notizia.
Lasciamo perdere i bellimbusti che leggono (male) il volantino scritto troppo complicato dai loro ideologi, recitando la loro virilmente ridicola parte.
Guardiamo il tavolo. A quel tavolo ci sono le persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino, quelle con cui abbiamo scambiato tante volte opinioni, idee e proposte di azioni. Magari le persone con cui abbiamo anche litigato sul da farsi o su qualche sfumatura diversa, ma abbiamo sempre creduto insieme a loro in qualcosa di grande, in una speranza universale. A quel tavolo potresti esserci tu.
Il video racconta la loro anima: l'ascolto, la mitezza, dettata forse anche dalla paura -e come non averne di fronte a quella gente- , la pazienza di dover sostenere quel supplizio senza provocare. Anzi, leggendo il volantino per ascoltare magari anche le loro ragioni.
C'è qualcosa di limpido in quelle immagini. Quel video è una lezione. Perché non c'è nessuna contrapposizione fra fazioni, non c'è spazio al rovescio del rancore. C'è spazio solo per mostrare nudamente due volti di uno stesso Paese. Uno violento e invasivo, che non si limita ad esprimersi mediaticamente, ma arriva a voler ingombrare di inquietante presenza la laboriosità di chi si pone il problema dell'altro; l'altro volto così come è, così come lo potete vedere nel video. Non occorre infarcirlo di retorica.
Questa non è una lezione agli skinheads, e come potrebbe esserlo, ma a tutta l'Italia intollerante e rancorosa. E' una lezione a tutti coloro che credono che il futuro di un Paese possa essere quello di ripiegarsi su se stesso, credendo con vecchie ideologie e con la paura dell'uomo nero di poter salvare veramente qualcosa.
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