Volontariato

La legge vieta di ricontare i voti

Così il professor Roccella. Si possono controllare solo i voti contestati e non attribuiti

di Redazione

”Non e’ possibile ricontare i voti gia’ scrutinati, la legge lo vieta espressamente”. Lo afferma il professor Alberto Roccella, docente di diritto pubblico nell’Universita’ degli Studi di Milano, riferendosi alle richieste di riconteggio dei voti avanzate nelle scorse ore da numerosi esponenti del centrodestra. Per sgombrare il campo dai dubbi il professor Roccella, intervistato da ”affariitaliani.it” sostiene la sua argomentazione citando la norme che tuttora regolano le elezioni per la Camera dei Deputati. ”Il testo normativo di riferimento – spiega – e’ ancora il dpr n. 361 del 30 marzo 1957, peraltro recentemente modificato dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005 con cui e’ stata introdotta la nuova legge elettorale proporzionale”. L’esame del vecchio testo unico da’ una risposta chiara e inequivocabile all’interrogativo giuridico sollevato dalle proteste della CdL. ”L’art 79 comma 2 vieta espressamente all’ufficio centrale circoscrizionale di tornare sul voto, contestandone la legittimita’ o richiedendo una nuova valutazione dei voti gia’ conteggiati”. L’unica possibilita’ di riesame e’ concessa per i voti contestati e non assegnati. ”Come spiega l’art 76 del dpr n* 361 del 1957 e’ possibile ricontare – conclude il professor Roccella – soltanto i voti contestati al momento dello scrutinio e la cui contestazione risulti dal verbale delle singole sezioni”


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