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La legge sull’invecchiamento attivo

Presentata oggi da Auser

di Redazione

Politiche che favoriscano la permanenza al lavoro o il reingresso se precocemente espulsi dal mondo produttivo, preparazione al pensionamento attraverso attivita’ ricreative ed esercizio fisico e, infine, una sorta di vero e proprio ‘servizio civile’ (aiuto alla persona, cura dei ‘beni comuni’ come l’ambiente, il patrimonio storico, artistico, ecc..): sono questi i tre cardini su cui poggia la legge-quadro per l’invecchiamento attivo di cui e’ stata avviata la discussione nell’ambito dell’assemblea nazionale dell’Auser conclusasi oggi ad Abano Terme. Contrastare i pregiudizi intorno ai problemi connessi all’invecchiamento: e’ questo il punto da cui l’Auser e’ partita per elaborare la proposta che intende presentare al nuovo Governo. ”Il tempo e le competenze degli anziani, il patrimonio di esperienze e di saperi che hanno accumulato nel corso di una intera vita ha sottolineato la presidente nazionale Maria Guidotti illustrando il progetto- sono risorse preziose, che attendono di essere adeguatamente valorizzate nel nostro Paese”. La legge quadro- secondo il progetto elaborato da Auser- si propone di avviare una vera e propria azione di prevenzione del disagio che accompagna l’uscita dal lavoro e di predisporre forme di sostegno sia psicologico sia informativo. Compito della legge sarebbe quello di creare nuovi spazi di iniziativa sindacale e incentivare un positivo coinvolgimento delle aziende. Insomma, una ”educazione al pensionamento” che dovrebbe iniziare sugli stessi luoghi di lavoro. La Legge quadro dovrebbe favorire lo sviluppo di attivita’ formative, culturali, ricreative, di esercizio fisico, ecc (alcune gia’ esistono) e riconoscere ufficialmente il loro valore e la loro importanza. ”Cio’ che riceveranno gli anziani a fronte del loro impegno sociale e civile sottolinea Guidotti – non dovra’ costituire una integrazione a una pensione magari troppo bassa. Il diritto a una pensione dignitosa non deve avere niente a che fare con il diritto-dovere di impegnarsi socialmente. Gli anziani che vorranno impegnarsi socialmente sono ‘cittadini attivi’ e non ‘bacino di manodopera a basso costo’ al quale gli enti pubblici possono fare ricorso come a una inerte massa di manovra”. Secondo l’Auser una politica di Invecchiamento Attivo puo’ avere ricadute molto efficaci anche nella prevenzione di patologie legate all’uscita dal mondo del lavoro e alla solitudine, tanto da ridurre in modo significativo la pressione sui servizi di welfare, particolarmente su quelli sanitari. ”Nessuna finanziaria potra’ mai iscrivere in bilancio risparmi calcolati su questa base ma questo – conclude Guidotti – non e’ un buon motivo per dimenticarne l esistenza”.


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