Economia

«La legalità nelle cooperative? Un Impegno irrinunciabile»

Domani in Expo l'assemblea. Ecco cosa dirà il presidente Rosario Altieri: «Non ci fermeremo alla firma del Protocollo col ministro degli Interni e al referendum contro le false cooperative»

di Redazione

Si tiene domani mattina a Milano l’assemblea dell’Alleanza delle Cooperative Italiane presso l’Auditorium di Cascina Triulza nell’area Expo (ore 10,30). Alla tavola rotonda parteciperanno monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il fondatore di Libera don Luigi Ciotti. La moderazione è affidata a Maurizio Gardini, copresidente dell’Alleanza Cooperative Italiane La chiusura dei lavori è affidata a Mauro Lusetti, presidente di Legacoop e copresidente dell’Alleanza Cooperative Italiane. Mentre la relazione introduttiva sarà firmata dal presidente di Agci e dell’Alleanza, Rosario Altieri. Vita.it è in grado di anticipare i passaggi cruciali dell’intervento.

Cooperazione e legalità

«Le vicende di quest’ultimo anno devono costituire più di un campanello d'allarme per il mondo della Cooperazione in generale ed in particolare per l'Alleanza, la quale si candida a rappresentare la parte sana di questo segmento del sistema imprenditoriale italiano che, nonostante i tanti tentativi di mistificazione, rimane, come sopra detto, un esempio inimitabile di inclusione, solidarietà e democrazia economica. Noi pretendiamo comportamenti irreprensibili e trasparenti anche sotto il profilo del rispetto puntuale dei principi e degli ideali della Cooperazione, che prevedono un ruolo centrale ed imprescindibile dei soci, i soli abilitati a determinare gli indirizzi ai quali gli amministratori devono attenersi nell'organizzare l'attività del sodalizio.

Per questo, l'Alleanza ha avviato due iniziative tese appunto alla salvaguardia delle caratteristiche tradizionalmente proprie della Cooperazione: la prima, consistente nella firma, da parte delle tre Associazioni costituenti, del Protocollo per la legalità con il Ministero degli Interni, volto a diffondere le buone pratiche cooperative ed a pervenire alla redazione di una lista di eccellenza costituita dal maggior numero possibile di imprese mutualistiche, nelle quali i valori e le più apprezzabili peculiarità della Cooperazione stessa possano essere messi in evidenza in tutta la loro positività; la seconda, rappresentata dalla predisposizione di una proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a facilitare ed incrementare la lotta alle false cooperative. Voglio anche ribadire che, con queste due iniziative, alle quali altre seguiranno perché il nostro sforzo su questo fronte non si esaurisce certo qui, l'Alleanza non intende correre in ritardo ai ripari o porre in essere una azione che sia soltanto di facciata. Per l'Alleanza, l'impegno assunto è strategico ed irrinunciabile».

L'Alleanza non intende correre in ritardo ai ripari o porre in essere una azione che sia soltanto di facciata.Per l'Alleanza, l'impegno assunto sulla legalità è strategico ed irrinunciabile

Rosario Altieri

Alleanza e rappresentatività

È indubbio che la moltiplicazione e la polverizzazione della rappresentanza economica e sociale determina problemi non secondari, che incidono fortemente sulla qualità del dialogo sociale o, come più frequentemente si diceva in altri tempi, sulla concertazione. Anche per questo, insieme a tante altre ragioni ripetutamente affermate, stiamo portando avanti il processo di unificazione della rappresentanza della Cooperazione. Ci auguriamo che le ragioni dell'unità prevalgano su quelle della frammentazione, non soltanto nella Cooperazione ma anche in altri campi di rappresentanza.

Analisi di scenario

Nonostante gli sforzi del Governo Renzi, restano da affrontare i limiti strutturali del Sistema Italia attraverso politiche economiche efficaci e riforme di ampia portata capaci di avviarne un vero ammodernamento: il Jobs Act ed il riordino del sistema fiscale sono soltanto i primi passi per raggiungere questo obiettivo, da cui ci attendiamo una maggiore equità nella distribuzione della ricchezza prodotta, che oggi si concentra invece nelle mani di un numero di persone sempre più ristretto, con la conseguenza di ampliare progressivamente la platea di soggetti che vengono spinti oltre la soglia della più assoluta povertà.

In ciò, la Cooperazione può e deve svolgere un ruolo importante teso a coniugare le esigenze dell’efficienza e della solidarietà, della produttività e dell’inclusione, del rispetto delle regole e della democrazia economica, della capacità di competere sui mercati esaltando le specificità locali e valorizzando le eccellenze territoriali, assicurando alle singole comunità, anche quelle più disagiate, servizi sempre più apprezzabili e diffusi.

Sono le cooperative sociali che spesso fanno fronte alle crescenti inefficienze del welfare pubblico, garantendo servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi ad una moltitudine di cittadini bisognosi di cure e provvedendo all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati: secondo l’ultimo censimento Istat, nel decennio 2001-2011, il loro numero è praticamente raddoppiato (+ 98,5%).

Ma tutta la Cooperazione, sull’intero territorio del Paese ed in ogni settore economico, con 77.000 imprese e con un apporto che si attesta tra l’8 ed il 10% del PIL nazionale, si candida a guidare il percorso che conduce ad uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile, uno sviluppo inclusivo, solidale, capace di accogliere e di costruire ponti per disegnare una crescita diffusa.

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