Formazione

La lavapiatti, comoda e anche sostenibile

Studio sull’efficienza energetica delle lavapiatti: se correttamente utilizzate sono più sostenibili di noi - 15 litri d’acqua, contro i 103 del lavaggio a mano

di Paola Mattei

Lavare i piatti a mano: be?, una volta non c?erano alternative. Oggi c?è la lavapiatti, molto comoda, ma ovviamente poco ecologica. Basta pensare al consumo d?acqua, d?energia elettrica per farla funzionare e disinfettare le stoviglie ad almeno 60 gradi. Non c?è gara, ed è inutile che lo spot di un noto prodotto per lavastoviglie, in onda in questi giorni, ci dica il contrario: è ovviamente interessato a far passare un messaggio ingannevole per spingerci all?acquisto.

Bene, il ragionamento fila. Ma non è detto che sia giusto. Almeno così la pensa Rainer Stamminger, professore di Tecnologia applicata all?università di Bonn. Nel 2004, lui e la sua squadra hanno pubblicato uno degli studi più dettagliati mai realizzati sull?efficienza energetica delle lavapiatti. E hanno concluso che, se correttamente utilizzate, le macchine sono molto migliori – e più sostenibili – di noi.

I fatti: Stamminger ha preso un servizio di piatti da dodici, ci ha aggiunto bicchieri, posate e altre stoviglie per un totale di 140 pezzi; li ha sporcati con sette tipi di alimenti particolarmente ostinati come spinaci, ragù, fiocchi d?avena, latte, tè, tuorlo d?uovo e margarina, e non contento li ha fatti essiccare per renderli più difficili da lavar via. Poi ha sbattuto il tutto in lavastoviglie da una parte, e dall?altra in un lavandino davanti a 113 lavapiatti provenienti da sette Paesi europei, fornendo loro 22 detersivi tra cui scegliere e chiedendo di lavare i piatti come avrebbero fatto normalmente a casa.

Risultato: in media, gli umani hanno usato 103 litri d?acqua a testa e 2,5 kWh di energia. La macchina ha utilizzato 15 litri d?acqua e 1-2 kWh di energia. Una vittoria schiacciante. C?è da dire, per completare il quadro, che il miglior lavapiatti umano è riuscito – limitando il prelavaggio – a non superare 30 litri d?acqua e 1 kWh di energia. E c?è anche da aggiungere che la lavastoviglie impiegata per l?esperimento era una delle più efficienti sul mercato, e con cui un modello vecchio non può competere.

Certo, il professore non ha esaminato altri aspetti, come la notevole quantità di materiali ed energia necessari per costruire e trasportare una lavapiatti, o l?impatto ambientale dei detersivi per piatti in tavoletta, composti da fosfati che agevolano l?ipertrofismo delle alghe nei mari e il conseguente debito d?ossigeno per la vita acquatica. Ma ha contribuito, forse, a farci imparare qualcosa di diverso da quello che credevamo già di sapere.

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