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La Lav in campo per salvare gli animali dalle acque

Due cani salvati a Russi, altri recuperati nella notte, tante segnalazioni dai rifugi e dai privati, ma le strade bloccate e alluvionate rendono difficoltoso ai volontari della Lega anti vivisezione riuscire a intervenire. «Il problema principale è proprio quello di riuscire a raggiungere gli animali che ci hanno segnalato e che hanno bisogno del nostro aiuto», afferma Beatrice Rezzaghi, responsabile Unità d’Emergenza Lav

di Antonietta Nembri

A Russi in provincia di Ravenna. Perlustrando alcune abitazioni isolate i volontari dell’Unità d’emergenza della Lav hanno sentito i latrati di cani. Spaventati e affamati i due animali erano isolati al piano terra riparati su una ruspa e un cumulo di calcinacci per sfuggire all’acqua alta di circa 1 metro. Le due persone anziane con cui vivevano erano isolate al piano superiore e stavano bene ma non sapevano come raggiungerli.

L’Unità di emergenza è intervenuta con i volontari Lav di Bologna sfamandoli subito sul posto e poi portandoli in salvo.Dopo averli accompagnati in clinica per una visita appena possibile i due cani saranno riportti a casa per farli riabbracciare dai loro cari.

Alla Lega anti vivisezione stanno arrivando in queste ore i racconti delle squadre attive nell’Emilia Romagna alluvionata. Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità di Emergenza racconta: «Stiamo continuando a ricevere segnalazioni da rifugi e da privati. Ma il problema è che già ieri (giovedì 18 maggio) la situazione era complessa, oggi lo è ancora di più perché ha ricominciato a piovere. Quindi hanno riaperto alcune strade, ma ne hanno chiuse altre. C’è una app per aiutare chi si sta spostando che indica i blocchi stradali, ma non tutti sono segnalati. Spostarsi è davvero difficile».


In alto volontari che cercano di raggiungere un allevamento nella notte, sotto il salvataggio di due cani a Russi nel ravennate


«Ora siamo bloccati in coda sull’unica strada aperta in direzione di Forlì, fino a ieri è stato impossibile arrivare in Romagna» continua Rezzaghi al telefono. «Con noi, sono attivi alcuni volontari di Lav Bologna e ne arriveranno altri dalle sedi locali di Trento e Brescia. Stiamo collaborando inoltre con Protezione Civile e Croce Rossa, anche se le comunicazioni sono difficili in questo momento».

Nonostante le difficoltà Rezzaghi assicura: «Continueremo comunque ad accogliere le richieste e le segnalazioni e proveremo a fare il possibile per raggiungere i luoghi dove c’è bisogno e a portare in salvo quanti più animali riusciamo!»

Nella notte del 18 maggio, raccontano ancora dalla Lav, l’Unità d’Emergenza, attiva da 24h nelle zone più colpite in Emilia Romagna, ha ricevuto diverse segnalazioni per un rifugio allagato con 58 cani immersi nell’acqua nella zona di Imola. «Abbiamo subito cercato di creare una rete di volontari per portare al sicuro tutti gli animali. Il rifugio era difficile da raggiungere ma, prima col nostro pick up e poi a piedi, alla fine siamo riusciti ad arrivare sul posto e con l’intervento dei vigili del fuoco sono stati messi in sicurezza tutti i cani ed evacuati 3 di loro che non potevano rimanere in quelle condizioni».


Nelle immagini la messa in salvo dei cani di un rifugio

A rendere più difficoltosa l’opera di soccorso per mettere in salvo gli animali il fatto che, spiega ancora Rezzaghi «molte zone sono inaccessibili anche agli enti di soccorso, perché le frane rendono complesso arrivare alle case, non solo a piedi, ma anche con i mezzi è tutto molto complicato. Il problema principale, quindi, è proprio quello di riuscire a raggiungere gli animali che ci hanno segnalato e che hanno bisogno del nostro aiuto».

La situazione è davvero drammatica: «Le segnalazioni che ci arrivano sono tantissime, non solo da canili e rifugi, dai privati, ma anche dagli allevamenti, visto che questa è una zona molto densa di allevamenti, le cui strutture ora sono totalmente allagate e danneggiate» continua la responsabile che racconta anche come nei giorni scorsi si era tentato di spostare dei cavalli di un allevamento «vanno spostati a mano e le loro zampe affondano nel terreno, l’acqua era altissima, noi tentiamo comunque di aiutare tutti gli animali».

Tutte le immagini sono di ©Andrea Morabito, fotoreporter per Lav – Foto da Ufficio Stampa

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