Non profit

La Johns Hopkins folgorata sulla via della sussidiarietà

La "Philanthropy fellows conference" a Milano

di Chiara Cantoni

L’incontro con una comunità comasca. E con il sistema del welfare lombardo.
Così Lester M. Salamon, guru americano del
non profit, ha visto messe
in pratica alcune sue teorie sul welfare. E ha quindi deciso di portare l’annuale incontro della prestigiosa università americana
nel capoluogo lombardo
«La visione neoliberista del mondo ha riconosciuto solo due principali modelli organizzativi delle attività tese ad affrontare i problemi pubblici: un modello basato sul volontariato, caratterizzato da un’azione limitata del governo per affidarsi prevalentemente al terzo settore e alla beneficenza, e un modello basato sul governo in cui l’azione del non profit era sostituita da uno Stato sempre più invasivo. La ricerca empirica sul terzo settore ha suggerito che esiste una terza via, caratterizzata da un’ampia collaborazione tra governo e settore non profit e di questo con le imprese». In mancanza di un termine specifico, Lester M. Salamon (nella foto), fondatore del Center for Civil Society Studies della Johns Hopkins University di Baltimore (Usa), e fra i principali esperti di non profit, chiamava quel rapporto di partnership e complementarietà fra settori new governance.
Finché un giorno sente usare, per le politiche di welfare lombarde, la parola “sussidiarietà”. E subito se ne innamora. Al punto tale da volerle dedicare la 20esima edizione della Philanthropy fellows conference, Beyond the welfare state, towards subsidiariety, organizzata dal 29 giugno all’1 luglio presso l’università di Milano Bicocca, con la collaborazione di Fondazione per la Sussidiarietà, Irer – Istituto regionale di ricerca della Lombardia, e Crisp – Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità.
Complice la visita, nel 2008, alla onlus comasca Cometa, comunità che ospita, oltre a quattro famiglie residenti con 14 figli naturali, 24 ragazzi in affido residenziale. «Un bell’esempio di sussidiarietà in atto, che ha originato il desiderio di approfondire questo paradigma organizzativo in un momento di confronto internazionale», spiega Francesco Tanzilli, ricercatore Irer e primo contatto con l’ateneo di Baltimora. Da qui, la richiesta di tornare l’anno successivo con i ricercatori della Johns Hopkins University per l’edizione 2009 della conferenza annuale sul non profit.
«In un contesto storico in cui il welfare state tradizionale si è dimostrato fallimentare e il cambio di rotta verso un paradigma sussidiario risulta inevitabile, la regional policy lombarda sarà adottata come modello di sistema intorno al quale discutere con esperti di livello internazionale», prosegue.

Il convegno
Ad alternarsi ai microfoni del convegno tutti nomi di primissimo piano, come il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi; il presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema; il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che hanno dato disponibilità a partecipare in apertura alla tavola rotonda «Subsidiariety & Italian Politics». Nelle giornate a seguire, sul tavolo del dibattito i temi individuati dal professor Salomon come snodi fondamentali del modello lombardo: sanità, assistenza e istruzione. Per tutti e tre i settori interverranno i direttori generali della Regione, un esperto in grado di tracciare un quadro istituzionale e un manager di un’opera non profit che, forte dell’esperienza sul campo, metterà in luce problematiche e prospettive. Fra i relatori, Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco Alimentare, e Luca Bernareggi, presidente di Legacoop Lombardia.


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