Cultura

La guerra di Treviso. Chiesa locale e Benetton contro Gentilini

Il sindaco-sceriffo non concede gli spazi per l'ultimo giorno di Ramadan, ma la Caritas media e Gilberto Benetton offre il Palaverde. Il leghista Gentilini è di nuovo su tutte le furie

di Ettore Colombo

Se fino a ieri la sfida era tra don Canuto Toso, il ?prete troppo buono con i mussulmani” e Giancarlo Gentilini, il “sindaco sceriffo”, come non gli dispiace affatto essere chiamato, ora al duello di Treviso si aggiunge un terzo protagonista: Gilberto Benetton, uno dei patron della famiglia United Colors. Benetton, in palese inosservanza dell?invito del sindaco leghista affinché non venisse concesso alla comunità mussulmana un luogo dove celebrare il Ramadan, ha prestato gratuitamente il PalaVerde, un palazzetto dello sport da 7mila persone costruito nel 1983. Sarà quindi il Palaverde di Villorba, comune nei pressi di Treviso, ad ospitare giovedì prossimo, in mattinata, la cerimonia mussulmana per la fine della festività. Un accordo trovato in breve tempo tra i dirigenti della Benetton e il responsabile del consolato del Marocco che ha ottenuto anche la benedizione di don Toso, presidente della Caritas locale. Benetton ha affermato che il ?Palaverde è da sempre aperto a tutte le manifestazioni serie, logiche e autorizzate senza alcuna preclusione per nessuno?. Una decisione in perfetta sintonia con la linea del Gruppo Industriale che, fin dalle campagne ?scandalo? di Oliviero Toscani, ha impostato la sua comunicazione sulla multietnicità e sull?integrazione. La concessione del Palaverde diventa quindi un segnale di accoglienza, di pace e di integrazione che è stato possibile grazie anche all?impegno della Chiesa cattolica che auspica che la festa del Ramadan diventi un momento di dialogo dell?intera società trevigiana. L?anno scorso, subito attaccato poi proprio da Gentilini, don Toso, responsabile locale della fondazione ?Migrantes?, offrì alla comunità mussulmana la palestra della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Gentilini non ha attaccato direttamente Benetton con la scusa che il PalaVerde non è uno spazio pubblico. L?amministrazione, da sempre al centro di dure polemiche e iniziative di dubbio gusto in tema di immigrazione, “non ha alcun ruolo nella decisione”, ha detto Gentilini, ma di certo il sindaco non è contento. Il primo cittadino è stato invitato, insieme ad altre autorità, alla cerimonia, ma non ci andrà. ?Non sarò presente perché non è un fatto che riguarda Treviso. Anche se un privato ? aggiunge ? a casa sua può fare ciò che vuole, sarebbe stato meglio se si fosse confrontato con le istituzioni?. Il Presidente della Provincia, il leghista Luca Zaia, commenta: ?Come politico e imprenditore non mi permetto di entrare nelle scelte aziendali della famiglia Benetton, in qualità di cattolico sono perplesso su questa operazione?. Strani cattolici, questi Zaia e Gentilini. Quest’ultimo è arrivato a scrivere al Papa per chiedergli di “combattere l’Islam” e a Berlusconi sostenendo che “il cittadino ha diritto a difendersi contro i criminali, anche usando le armi”. In compenso, nonostante stia per doppiare il capo del secondo mandato, vuole ricandidarsi, “anche cambiando la legge”, che vieta il terzo mandato. Chissà, magari grazie all’aiuto della devolution di Bossi, potrebbe anche riuscirci…


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