E' scoppiata anche in Europa (
oltre che negli Stati Uniti) la guerra contro gli homeless. L'offensiva, portata avanti a colpi di leggi e regolamenti tesi a "liberare le strade" da chi non ha casa, s
tavolta ha contagiato l'Ungheria, dove il Parlamento sta discutendo im questi giorni una proposta di legge che permetterà ai Comuni di multare e incarcerare i senza dimora. E proprio oggi 30 settembre è previsto un primo voto, mentre in tutto il paese si scatena il dibattito tra favorevoli (i sostenitori del partito conservatore al governo) e contrari.
Non è la prima volta che in Ungheria si tenta di far passare provvedimenti simili. Nel 2011 una legge municipale in vigore solo a Budapest che vietava di vivere in spazi pubblici – pena salatissime multe e perfino il carcere – venne estesa a tutta la nazione, ma nel novembre 2012 la Suprema Corte la dichiarò incostituzionale; per tutta risposta il governo ha cambiato la Costituzione, dando il via a una serie di norme locali che giustificano i divieti con la necessità di "salvaguardare l'ordine pubblico, la sicurezza, la salute e i valori culturali (sic)".
Ora il Parlamento tenta il colpo grosso, cercando di introdurre un bando totale contro gli homeless (una popolazione che in Ungheria supera di molto le 30mila unità ed è composta anche da famiglie con bambini), per cercare di "convincere" tutti a dormire nei rifugi, per i quali il governo ha stanziato l'equivalente di 40 milioni di dollari. Tuttavia secondo le associazioni che si occupano di assistere i senza casa, nella sola Budapest a fronte di oltre 8000 persone che dormono per strada i posti letto nei rifugi sarebbero solo 5500. E l'inverno sta arrivando.
"Le leggi di questo tipo non sono altro che una criminalizzazione dei poveri", ha dichiarato Magdalena Sepulveda, special rapporteur dell'Onu sulla povertà estrema, "che oltretutto contribuiscono a diffondere uno stigma su chi non ha i mezzi per garantirsi una casa. Invece di sprecare denaro per far applicare queste leggi, i governi farebbero meglio ad affrontare le cause della miseria e combatterla alla radice".
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