Cultura
La Grecia fornì dati fasulli per entrare in Europa
Lo ha ammesso oggi il ministro delle finanze greco George Alogoskoufis
Il ministro delle Finanze greco, George Alogoskoufis, ha ammesso oggi che il passato governo del Paese fornì in passato dei dati falsati sul deficit di bilancio, per assicurasi l’ammissione nella zona euro. Bruxelles ha tranquillizzato Atene: non verrà per questo espulsa dalla moneta comune europea. “E? stato verificato che il deficit di bilancio della Grecia non è mai sceso sotto al 3% fin dal 1999”, ha ammesso Alogoskoufis ad Atene prima di partire per Bruxelles dove questo pomeriggio si tiene il vertice dell?Eurogruppo (dei ministri dei 12 paesi della zona euro). “Avremo quanto prima una riunione chiarificatrice sui dati concernenti il deficit di bilancio”, ha detto il ministro, riferendosi al previsto incontro con esponenti del partito socialista greco. Proprio il Pasok guidava l?esecutivo greco all?epoca dei fatti in questione, e fu sconfitto alle elezioni di marzo di quest’anno dai conservatori. Il portavoce della Commissione europea Gerassimos Thomas ha ripetuto oggi che la presenza della Grecia nella zona euro non sarà messa in questione: “Non c?è possibilità di tornare indietro su quei fatti, non c?è base legale su cui poggiare una simile ipotesi”. Secondo alcune indiscrezioni raccolte a settembre dalla Sueddeutsche Zeitung da fonti diplomatiche a Bruxelles, la Grecia avrebbe fornito per diversi anni dati falsati sul proprio bilancio per rispondere ai criteri del patto di stabilità. Il governo conservatore di Atene avrebbe falsato mediamente di 2 punti percentuali i dati forniti a Bruxelles e registra oggi un deficit di bilancio superiore al limite del 3% del Pil, statuito dal patto. Nei confronti di Atene è già in corso la procedura per deficit eccessivo, dopo che il governo eletto in primavera ha rivisto verso l’alto le cifre relative all’anno 2003: un deficit di bilancio pari al 4,6% invece dell’1,7% dichiarato.
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