Salute

La grande paura di Napoli

Settima vittima in città. I Pronto soccorso sotto assedio

di Redazione

Una donna di circa 45 anni ricoverata all’ospedale Cotugno di Napoli da una decina di giorni è morta questa mattina nel nosocomio specializzato per le malattie infettive. È la settima vittima a Napoli dell’influenza A. È già psicosi, come si temeva, per l’influenza A che continua a causare casi gravi e ricoveri. L’Agenzia Ansa riferisce che nell’ultima settimana  c’è stato un aumento del ricorso al pronto soccorso dell’80% per i bambini. Il timore rischia inevitabilmente di crescere dopo la morte della bambina a Napoli, dodicesima vittima in Italia, prima fra i bambini nel nostro paese. E ora i pediatri invitano ad immunizzare subito i piccoli, rinvigorendo così le preoccupazioni sui ritardi in alcune regioni del vaccino. Ma, ha spiegato il ministero del Welfare, alla data del 30 ottobre scorso, tutte le Regioni sono state in grado di iniziare l’offerta vaccinale. Una terza quota di vaccino sarà distribuita nei prossimi giorni e complessivamente, con queste prime tre consegne, alle Regioni sono distribuite più di 2 milioni di dosi di vaccino, ripartite proporzionalmente alla popolazione residente di ciascuna.

Ma dalle regioni le notizie sono meno rassicuranti. Due casi di sindromi da ‘Distress respiratorio acuto’ da virus H1N1, conosciuta come influenza A, sono stati registrati nelle ultime ore in Puglia. Lo rende noto l’assessorato alle Politiche della Salute della Regione. Il primo riguarda una donna di 52 anni con comorbilità (con patologie di base già esistenti), che presentava iperpiressia (febbre alta) da alcuni giorni. Stamane, a causa di una ‘insufficienza respiratoria ingravescente’, è stata ricoverata presso l’Unità Ospedaliera di Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico di Bari. Le condizioni della donna attualmente sono stabili.

Il secondo caso riguarda una donna di 31 anni incinta alla 31esima settimana con comorbilità (e patologie di base già esistenti) ed iperpiressia da due giorni. Ieri pomeriggio ha presentato un”insufficienza respiratoria ingravescente’, che ha richiesto il ricovero presso l’Unità di Malattie Infettive dell’Ospedale di Bisceglie e successivamente presso l’Unità di Anestesiologia e Rianimazione dell’Ospedale di Trani, dopo aver subito un parto cesareo. La donna è tuttora sotto osservazione mentre il bambino (nato alla 31esima settimana e dal peso di 2 kg) si trova ricoverato all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). L’assessorato conferma che ”tutte le attività di osservazione epidemiologica sono in funzione e che saranno fornite informazioni sull’evolversi della situazione, che non riveste alcun carattere di eccezionalità e che invece rientra nelle previsioni”.

«Da quanto emerge dalle prime indiscrezioni la bambina undicenne morta a Napoliper effetto dell’influenza aveva problemi cardiaci. Se ciò sarà confermato dall’autopsia (che si sta eseguendo in queste ore) la bambina sarebbe dovuta rientrare nelle categorie a rischio da vaccinare prioritariamente», afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria. «Considerando che il vaccino è arrivato (sia pure in quantità limitata) alle Regioni da pochissimi giorni e considerando il tempo necessario dopo la vaccinazione perché la protezione sia efficace, la piccola in questione non avrebbe comunque potuto essere protetta, ma a questo punto diventa indispensabile affrettare al massimo i tempi di intervento. Ci chiediamo -continua Di Pietro- se le Regioni abbiano già tutte attivato un adeguato piano di intervento e abbiano iniziato a lavorare in questo senso. Purtroppo dobbiamo fronteggiare una situazione di emergenza con un vaccino che si è reso disponibile con ritardo, ma a questa difficoltà oggettiva non possiamo aggiungere anche ritardi generati da disorganizzazione e confusione».

«La Società Italiana di Pediatria», ribadisce Di Pietro, «ha da tempo informato il Ministero, attraverso un articolato documento, di quelle che sono le specifiche esigenze dell’area pediatrica per la prevenzione e per la gestione dell’influenza pandemica. Ci auguriamo che siano tempestivamente messe in atto”. Per concludere, il Presidente della SIP invita i genitori a non affollare i Pronto Soccorso per casi non realmente critici che possono essere gestiti differentemente, anche perché i Pronto Soccorso sono luoghi in cui può avvenire la trasmissione della malattia».

Intanto dal canto suo il ministero della Salute in una nota fa sapere che ”dal 30 ottobre scorso, tutte le Regioni sono state in grado di iniziare l’offerta vaccinale. Una terza quota di vaccino sarà distribuita nei prossimi giorni. Complessivamente, con queste prime tre consegne, alle Regioni sono distribuite più di 2 milioni di dosi di vaccino, ripartite proporzionalmente alla popolazione residente di ciascuna”.

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