Gioco d'azzardo

La giungla europea sul gambling online

La procura di Milano sta indagando su 12 giocatori di Serie A per aver effettuato scommesse su siti illegali. In Europa, dove fioccano siti di scommesse online, non esiste una legge unica e vincolante a livello comunitario che disciplini il gioco d’azzardo online. «I Governi ormai sono schiavi degli introiti che il gambling garantisce», dice a VITA Maria Maggiore tra i fondatori di Investigate Europe, che ha firmato insieme ad altri colleghi l’inchiesta Il Far West del gioco d’azzardo online

di Elena Inversetti

La Procura di Milano sta indagando su dodici giocatori di Serie A per aver effettuato scommesse su siti illegali tra il 2021 e il 2023. I giocatori avrebbero scommesso su sport diversi da quelli del calcio. Le informazioni del coinvolgimento nel giro di scommesse illegali sono emerse dalle chat dei telefoni di altri due calciatori, Sandro Tonali, oggi al Newcastle, e Nicolò Fagioli, della Fiorentina, entrambi già coinvolti in un’indagine della Guardia di Finanza di Torino. Le indagini hanno rivelato che i calciatori coinvolti saldavano i loro debiti di gioco tramite bonifici bancari a una gioielleria, simulando l’acquisto di orologi di lusso. Secondo l’accusa, i calciatori inizialmente ricevevano credito dagli organizzatori delle scommesse. Successivamente, quando il debito diventava troppo grande, venivano indirizzati alla gioielleria per effettuare bonifici tracciabili, apparentemente per l’acquisto di orologi. In realtà, gli orologi rimanevano in possesso degli organizzatori e i calciatori ricevevano solo la fattura dell’acquisto simulato.

Nessuna regola

Nel gioco d’azzardo online non c’è nessun criterio regolativo che serva a ridurne l’impatto  sociale. Non solo in Italia, ma anche in Europa. Regno Unito compreso. Stiamo parlando di un mercato enorme che rappresenta il 40% dei 137 miliardi di euro di ricavi lordi del gioco d’azzardo nel 2024, ossia 55 miliardi di euro. Stando solo al comparto legalizzato. Il gioco d’azzardo online in Europa è infatti cresciuto del 7,84% tra il 2023 e il 2024, mentre in Italia, dei 145 miliardi che abbiamo speso nel 2023, il 60% sono stati divorati dalle piattaforme online (mentre il 2024 è stato record assoluto, siamo ancora in attesa dei dati definitivi). Eppure in Europa non esiste una legge unica e vincolante a livello comunitario che disciplini il gioco d’azzardo online in modo uniforme in tutti gli Stati membri. Ogni Paese, infatti, legifera per conto proprio, decidendo: quali giochi online autorizzare, chi può offrire questi servizi (monopolio pubblico, licenze…) e come tutelare i consumatori.

In questo contesto fioccano siti di scommesse illegali come ben dimostra l’inchiesta di Investigate Europe che merita di essere diffusa e approfondita. Il 70% delle scommesse online infatti è illegale, con 6mila fornitori senza licenza, mentre a livello globale, il gioco d’azzardo online illegale nel 2024 vale 5,7 trilioni di dollari. Questo dilagare dell’illegalità è favorito da un’assenza normativa: «Ogni Stato membro dell’Ue ha norme diverse e questo crea una situazione che nel 2021 Michel Barnier, quando era commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, ha definito un “Far West digitale”, tanto da aver proposto un action plan per dare il via a una serie d iniziative coordinate fra gli Stati, ma è stato lettera morta», spiega Maria Maggiore, tra i fondatori di Investigate Europe, che ha firmato insieme ad altri colleghi l’inchiesta Il Far West del gioco d’azzardo online. L’abbiamo raggiunta a Bruxelles per capire meglio come funziona la legislazione del gambling in Europa, dove ci sono «trentadue milioni di consumatori di azzardo solo nell’Ue, un giro di denaro da almeno 40 miliardi di dollari e sempre più persone dipendenti da gioco patologico. Un settore economico spinto dal mercato unico, dove ogni società è libera, in teoria, di operare fuori dal controllo della maggior parte dei governi». Questo comporta una scarsa tutela dei consumatori (in particolare delle fasce più fragili come i minori), frodi, riciclaggio di denaro e difficoltà delle autorità nazionali nel far rispettare le leggi.

Cosa vi ha spinto a interessarvi del gioco d’azzardo online?

Ci siamo accorti che il gambling online è poco regolamentato e che non ci sono sufficienti controlli. Scavando un po’, l’ipotesi della storia iniziale è diventata un bubbone gigantesco. Per esempio, mentre l’alcol e il tabacco in Europa sono regolamentati, come è giusto che sia, l’azzardo non lo è.

Perché è così difficile fare ordine a livello legislativo?

Perché i Governi non vogliono. Sono ormai schiavi degli introiti che il gambling garantisce, mantenendo il controllo dei monopoli e continuando a incassare i proventi erariali. 

Anche a scapito della legalità?

Ogni Paese ha il suo organo di controllo come in Italia Adm, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che per esempio aggiorna la blacklist dei siti illegali, ma si ferma lì. 

Come mai le autorità non fanno i dovuti controlli?

Questa è la grande domanda che ci poniamo. Il settore del gambling online è sicuramente un jungla con siti che oggi chiudono e domani riaprono con un altro url. Inoltre le società che gestiscono questi siti sono domiciliate il più delle volte fuori giurisdizione. Senza poi contare le lobby. L’industria del gambling sappiamo essere una lobby che sovvenziona altri settori, oltre a quello dell’azzardo, primo fra tutti il calcio, ne abbiamo parlato in questo articolo “La dipendenza del calcio europeo dal gioco d’azzardo“. Peraltro i vari avvocati che abbiamo sentito ci hanno spiegato che, se perdi denaro azzardando su un sito illegale, la legge dice che devi essere rimborsato. I giudici di diversi Paesi emettono così numerose sentenze, ma le società non rimborsano nulla. Come dicevo prima hanno la sede legale in luoghi franchi come Malta, punto di riferimento europeo del gioco d’azzardo, o Curaçao, il centro mondiale del gambling.

Cosa succede a Malta?

Nel giugno 2023 il Parlamento maltese ha approvato il Bill 55, un emendamento alla legge sul gioco d’azzardo che sancisce che per le società di gambling domiciliate a Malta (tra cui il gigante della scommesse Flutter di cui abbiamo scritto in merito al bando per la concessione delle lotterie italiane, ndr), le sentenze straniere, comprese quelle della Corte di Giustizia europea, non si applicano. Di fatto un modo per arginare il diritto europeo. In pratica, se apri la tua società di gambling a Malta le sentenze dei tribunali di altri Paesi dell’Unione Europea non si applicano e così non paghi milioni di euro in cause legali.

Davvero una jungla che mantiene l’azzardo fuori dal radar della politica, nazionale ed europea. 

Esatto. All’Europarlamento oggi c’è una deputata tedesca, la vice-presidente conservatrice Sabine Verheyen, a cui sta a cuore la regolamentazione del gioco d’azzardo. Ha inviato domande scritte alla Commissione, ha interpellato il nuovo Commissario alla Giustizia, l’irlandese Michael McGrath. Si sta muovendo anche l’aurodeputata italiana Carolina Morace che, dopo l’uscita della nostra inchiesta, ha scritto una interrogazione parlamentare.

C’è stata quale risposta?

Non ancora. Come d’altronde è successo durante la nostra inchiesta. Nessuna risposta dall’Ue. Stiamo infatti pensando di fare causa alla Corte di giustizia dell’Unione europea per divieto di accesso ai dati.

Reazioni dal nostro Paese invece?

Idem. Per esempio ad oggi nessun collega chi ha chiamati per approfondire o capirne di più, così come non ha fatto Adm. Silenzio.

Credit foto Pixabay

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.