Non profit

La giornata della raccolta dei farmaci. Medicine democratiche

Seimila volontari, oltre mille farmacie coinvolte per mettere a disposizione di associazioni ed enti i prodotti da banco che la mutua non passa.

di Daniela Romanello

L?accesso ai farmaci? Non è un problema solo dei Paesi in via di sviluppo. Può capitare, anzi capita, che diventi un problema anche qui da noi, nella sesta potenza industriale del mondo. Sì perché se hai mal di testa o il mal di denti, le medicine che ti aiutano ad alleviarne i sintomi e a curarne l?origine sono quelle definite ?da automedicazione?, o, più popolarmente, ?da banco?.

Dietro al banco
Insomma, quelle che si acquistano senza ricetta e che il servizio sanitario non passa, in nessuna regione. Cioè, quelle che si pagano. E anche care. Un lusso per chi già non riesce a tirare alla fine del mese, per il popolo delle mense di carità e degli ambulatori non profit. E un lusso anche per gli enti assistenziali. “è più facile reperire medicine specialistiche ma prescrivibili, per le quali sono distribuite le confezioni di prova ai medici”, raccontano i volontari di un ambulatorio milanese, “piuttosto che ricevere in dono antifebbrili o calmanti della tosse”.
Che fare dunque? Semplice: chiedere a chi può, di comprare le medicine per chi non può. Partendo da questo presupposto, nel 2001 la Compagnia delle opere, forte dell?esperienza del Banco alimentare, e la Federfarma Lombarda, ossia l?associazione dei titolari di farmacia della Lombardia, hanno dato vita al Banco farmaceutico, una onlus che ha come scopo proprio quello di raccogliere medicinali da banco e di ridistribuirli agli enti assistenziali.

75mila assistiti
“La nostra è un?esperienza originale, unica al mondo”, spiega Marcello Perego, farmacista di Vimercate, cittadina al confine tra l?hinterland milanese e la Brianza, direttore ?volontario? del Banco farmaceutico, “perché in questa azione di solidarietà noi impegniamo tutta la nostra professionalità, ossia non ti do solo il medicinale, ma scelgo quello migliore per te e ti consiglio su come utilizzarlo”.
Primo passo di questa azione, all?insegna dello slogan ?Dona un farmaco a chi ne ha bisogno?, la Giornata nazionale della raccolta del farmaco. Nel 2002, 55.382 confezioni distribuite a 140 enti convenzionati per un totale di 75mila assistiti. Ma quest?anno i numeri sono lievitati. “I volontari disponibili per la raccolta di sabato 8 febbraio”, elenca il dottor Perego, “sono già 6mila, le farmacie coinvolte oltre mille dislocate in 300 comuni di 43 differenti province. A Milano, ad esempio, dove la maggior parte delle farmacie è chiusa proprio il sabato pomeriggio, molte hanno chiesto alle Asl il permesso di saltare il turno di riposo proprio per partecipare a questa iniziativa. E non si pensi che la motivazione sia il guadagno: i farmacisti, infatti, devolvono sotto forma di donazione al Banco, il 25% del prezzo del farmaco acquistato per la raccolta, vale a dire il loro guadagno su quella confezione”.
Sono aumentati anche gli enti convenzionati: ora sono 200, per oltre 180mila assistiti. Ma quali farmaci comprare? La lista è personalizzata. I medicinali, infatti, non vengono immagazzinati centralmente, ma rimangono presso la farmacia dove sono stati acquistati e che è abbinata all?ente convenzionato più vicino. Così, il farmacista riceve dal Banco, che ha monitorato le esigenze di ogni singolo ente, la lista dei medicinali. Chi parteciperà alla raccolta saprà immediatamente quale ente usufruirà della sua generosità. Coinvolta anche l?Anifa, l?associazione che rappresenta le imprese farmaceutiche produttrici di farmaci di automedicazione, che partecipa alla raccolta con una donazione di 40mila confezioni di medicinali.


Info:
Per informazioni:

Banco Farmaceutico

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