Sostenibilità

La Germania dice no al nucleare

L'accordo prevede lo smantellamento delle centrali entro il 2021. Ma Greenpeace è critica: «È solo un palliativo»

di Gabriella Meroni

La Germania uscirà dal nucleare e chiuderà le sue centrali entro il 2021. L’accordo firmato lunedì tra il governo e le quattro maggiori società elettriche tedesche sancisce il completamento di una delle principali promesse della coalizione rosso-verde guidata da Gerhard Schroeder, ma non è stato accolto con favore da tutti. Il cancelliere Schroeder ha affermato di sperare che altri Paesi seguano l’esempio della Germania. Formalmente l’intesa deve passare il voto del parlamento, dove la maggioranza socialdemocratica e verde non fa temere sorprese. L’opposizione ha sostenuto che la chiusura del nucleare costringerà a usare altre fonti di energia “sporca”; organizzazioni ambientaliste come Greenpeace hanno attaccato l’accordo definendolo “un palliativo”; e anche le aziende firmatarie dell’accordo hanno espresso la speranza che le cose in futuro possano cambiare. L’ufficializzazione dell’accordo fa della Germania il più grande Paese industrializzato ad aver rifiutato volontariamente l’energia nucleare, che oggi le fornisce quasi un terzo del fabbisogno energetico. Il problema da affrontare ora è quello delle scorie radioattive. Dal 2005, i gestori delle centrali nucleari dovranno tenere le loro scorie “in situ” fino a quando non verrà trovato un luogo dove ammassarle. La Germania dovrà pensare anche a come sostituire l’energia atomica. Il governo è impegnato nella ricerca di forme alternative di energia, ma gli scettici – tra essi l’opposizione a Schroeder – temono che prima di trovarle si dovrà tornare a fonti inquinanti come il carbone. Queste tra l’altro metterebbero in pericolo il rispetto delle soglie di emissione di gas serra individuate dal protocollo di Kyoto. Il ministro dell’Ambiente di Berlino, Juergen Trittin, ha osservato che l’intesa non fa altro che formalizzare una tendenza già in atto, “perché è da vent’anni che non si costruiscono più centrali nucleari in Germania”. Contraria anche Greenpeace, secondo la quale l’accordo “è un palliativo per il popolo, perché il governo finge di aver bandito il nucleare per sempre. Ma chiunque abbia letto l’accordo sa che questo è assurdo”.


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