Welfare
La Germania cede, salvi gli aiuti alimentari
Il programma per i poveri "blindato" fino al 2013
Oggi il Consiglio dei ministri europei per l’Agricoltura ha raggiunto la maggioranza qualificata per confermare il Programma Ue di aiuto agli indigenti (Pead) negli anni 2012 e 2013. Il via libera ufficiale verrà concesso nel prossimo Consiglio Ue Agricoltura previsto a metà dicembre, ma si tratta di una formalità.
Dopo un braccio di ferro durato sette mesi, la Germania si è convinta di scendere a patti con i paesi sostenitori del Pead (Francia, Belgio e Italia in testa) e salvaguardare fino al 2013 un programma che ogni anno consente a 18 milioni di europei poveri di ricevere pasti alimentari.
“Abbiamo segnalato la nostra volontà di accettare possibili compromessi” ha dichiarato il ministro tedesco dell’Agricoltura, Ilse Aigner (in foto). “Siamo disposti a una soluzione transitoria valida per i prossimi due anni”.
Il mantenimento del Pead era stato rimesso in discussione nell’aprile scorso in seguito a una sentenza della Corte di Giustizia Europea che aveva sancito la decurtazione del 76% degli aiuti agli indigenti, ‘azzerando’ l’intervento straordinario del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, che aveva portato a 480 milioni di euro il budget del Pead contro i 113,5 milioni erogati prima del 2008.
La minoranza di blocco
La decisione della Corte di Giustizia era scaturita da una denuncia presentata dalla Germania e sostenuta da cinque paesi europei (Svezia, Regno Unito, Danimarca, Repubblica Ceca e Austria). “Il programma”, scrive Le Monde, “alimentato dagli stock europei della politica agricola comune (Pac), patisce di un livello di stock così basso negli ultimi due anni che l’Ue è stata costretta a compensare questa diminuzione con acquisti voluminosi di cibo a favore dei banchi alimentari”. La minoranza di blocco si era opposta al fatto che i fondi Pead ricavati dal budget della Pac fossero utilizzati per fini sociali.
Germania vs. Ciolos e Tarabella
Ma la Germania ha dovuto far fronte a una schiera molto ampia di avversari, tra cui il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos. Dopo il fallimento dell’ultimo Consiglio europeo che si era tenuto il 20 ottobre scorso, Ciolos si era detto “consternato nel vedere che il Consiglio non è stato in grado di sospendere il blocco dei piani di aiuti alimentari per i più indigenti per gli anni 2012-2013. La Commissione europea ha preso le sue responsabilità per rendere un accordo possibile” aveva dichiarato Ciolos.
“Da ora tutti gli argomenti tecnici o giuridici sostenuti da alcuni Stati membri per danneggiare il Pead sono caduchi. Voglio assicurare ai beneficiari degli aiuti alimentari e ai banchi alimentari che la Commissione europea rimane mobilizzata per perenizzare il programma. C’è ancora tempo per agire. E’ ancora tempo per i pochi Stati membri che bloccano la decisione di tornare sulla loro posizione”.
Oltre a Ciolos, Berlino ha dovuto fare i conti con la resistenza offerta dall’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, uno dei leader del Parlamento Ue che più si è impegnato per difendere il budget del Pead. Oggi Tarabella ha definito la svolta del Consiglio “una vittoria della solidarietà sull’egiosmi e l’ipocrisia”.
Dal canto suo, Ciolos si è dichiarato “molto felice del via libera concesso dagli Stati membri ai piani 2012 e 2013 del Pead. Ho già chiesto ai miei servizi di mobilitarsi affinché tutto sia pronto per garantire la continuità del programma durante il prossimo inverno. Come dimostrato nelle ultime settimane, la Commissione europea vuole restare un partner solido dei banchi alimentari” per i quali il Pead rimane la principali fonte di finanziamento per la distribuzione di pasti ai più poveri.
La battaglia sul Pead rimane aperta
Ma sia il Commissario Ciolos che Tarabella sanno che la battaglia sul Pead è lungi dall’essersi conclusa. La Germania ha infatti vincolato il suo via libera alla fase transitoria con un abbandono definitivo del programma a partire dal 2014. “In futuro l’Unione Europea non deve più finanziare le politiche sociali” ha dichiarato stamane il ministro dell’agricoltura tedesco. “Bisogna essere molto chiari” ha sottolineato la Aigner, “dal primo gennaio 2014 non ci sarà politica sociale a livello europeo”. In altre parole, il Pead è un dossier di rilevanza nazionale che non potrà più godere di finanziamenti diretti europei. Secondo una fonte diplomatica Ue raccolta dall’Afp, “non è per nulla sicuro che gli altri paesi a favore del programma accettino di salvare il Pead per due anni e rinunciarvi definitivamente” dal 2014 in poi.
Un rischio confermato dall’eurodeputato socialista Tarabella, secondo il quale “i socialisti belgi si opporranno all’idea che l’accordo” odierno “sia un pretesto per porre fine al sostegno sociale europeo dal 2014 come auspicato dalla delegazione tedesca”.
Nell’immagine di copertina Ilse Aigner, ministro tedesco dell’Agricoltura
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