Il mio amico Antonio dice che i bambini non votano, motivo per cui nel nostro Paese non vi sono politiche a loro favore. Eppure da più parti sentiamo dire che «i bambini sono il futuro», ma del loro futuro ai politici di oggi non importa nulla. Non importa neppure agli adulti, che pur sono stati bambini, capaci negli ultimi anni di consegnarli a mille agenzie “educative” del mercato perché provvedessero a intrattenerli, presi com’erano da egoismo e carrierismo sfrenato. Il mondo dell’infanzia è cambiato, non è più quello dei giochi autogestiti tra bambini, attraverso i quali si sperimentava il movimento nello spazio, i ruoli gerarchici, si imparava a rispettare le regole del gioco, si correva in ampi spazi, come è accaduto a me, nato in un piccolo paesino del Sud, che avevo a disposizione piazze, vicoli e strade per giocare con i miei compagni.
Oggi il mondo dell’infanzia è cambiato e i bambini sono soli. Quegli adulti che parlano di bambini ma sono incapaci di giocare con loro, sembrano anche impotenti nel contrapporsi a una condizione controllata dal mercato, l’unico veramente interessato al mondo dell’infanzia. I bambini italiani risultano essere, in Europa, quelli che giocano meno all’aperto. Risultano essere anche i più obesi, segno di cattivi stili di vita e alimentazione scorretta. Ma a chi sostiene che «i bambini sono il nostro futuro» non importa questa loro condizione.
Per alimentare l’illusione, e l’inganno, il ministero dell’Istruzione, con il Coni, farà partire dal 15 febbraio al 15 maggio 2010 un programma sperimentale di educazione motoria per i bambini della scuola primaria. Per l’occasione sono stati aggiornati 102 esperti, che a loro volta, come le scatole cinesi, provvederanno in sede regionale e provinciale ad aggiornare altri esperti, circa mille, dando il via a corsi di aggiornamento il cui costo complessivo è di 500mila euro. Ai bambini le briciole: 30 ore di attività motoria.
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