Non profit

La gavetta si fa col volontariato

Arrivare a 25 anni senza altre frequentazioni che le aule universitarie non è un buon inizio per una carriera di cooperatore. Parola di Paolo Romagnoli, orientatore esperto del settore

di Redazione

Paolo Romagnoli è responsabile del servizio selezione e formazione della rete di ong Iris (In Rete Innovazione per lo Sviluppo). Ogni anno tiene un ciclo di lezioni all?Ispi. Obiettivo, aiutare gli studenti dei master in International cooperation a costruirsi un percorso lavorativo che tenga conto delle loro caratteristiche, non solo professionali. «Quando valuto una persona considero anche gli aspetti umani», spiega, «e mi piace che dal curriculum, oltre all?iter formativo, emergano anche delle esperienze di vita, una storia personale». Studium: Insomma, per lavorare nella cooperazione un curriculum esclusivamente accademico è un punto di debolezza? Paolo Romagnoli: Diciamo che arrivare a 25, 26 anni senza altre frequentazioni a parte quella delle aule universitarie significa aver trascurato altri aspetti, non essersi messi alla prova sul piano pratico. Questo rende problematico l?impatto con una realtà lavorativa che richiede esperienza: anche chi ha un master deve iniziare dalla gavetta. Da un altro punto di vista, un po? di pratica dà i mezzi per capire se quella che si è intrapresa è la strada giusta. Studium: Esserne sicuri già alla fine della scuola superiore è possibile? Romagnoli: A 18 anni è difficile. Per questo mi pare sconsigliabile ?blindarsi? con una laurea triennale molto settoriale, inutilizzabile nel caso si cambi idea. Meglio lasciarsi delle porte aperte scegliendo un corso che si coniughi con i propri interessi. Scienze politiche, Giurisprudenza, Scienze internazionali o anche qualcosa di più tecnico: l?importante è che piaccia davvero. Nel frattempo si terranno gli occhi aperti sul mondo: si farà volontariato, ci si avvicinerà al mondo dell?associazionismo, si leggerà Internazionale… Cruciali poi le lingue (l?inglese non basta). Per renderle ?operative? consiglio di approfittare di tutte le opportunità: Erasmus, periodi di studio o brevi stage all?estero. Studium: Quando arriva il momento di fare le prime esperienze sul campo? Romagnoli: Già durante il triennio: un?esperienza nel Sud del mondo è un investimento importante, permette di verificare nel concreto cosa significa vivere e lavorare in un paese in via di sviluppo. Le possibilità sono molte, faccio solo un paio di esempi ?per tutti i gusti?: i Cantieri della solidarietà della Caritas ambrosiana e i viaggi dell?Associazione Italia-Nicaragua. Studium: Dopo un triennio generico serve una specialistica mirata? Romagnoli: Sì, ma solo dopo aver fatto un bilancio delle proprie competenze, esperienze e aspirazioni. Bisogna chiedersi se si è disposti a rischiare – la concorrenza è spietata – e se si desidera una vita di continui trasferimenti. Per mettersi alla prova, si può iniziare uscendo finalmente di casa per andare a studiare in un?altra città. Riguardo alla scelta del corso, è importante verificare che storia ha alle spalle. Una specialistica ?neonata? non è necessariamente meno valida, meglio però informarsi sui docenti. In ogni caso vale la pena parlare con il coordinatore e con qualche ex studente. Studium: Dopo il biennio è sempre indispensabile proseguire con un master? Romagnoli: Consiglio di fare prima un?esperienza di lavoro, altrimenti si rischia di prolungare troppo il percorso di studio. Con l?aggravante che spesso si esce dal master troppo ?convinti? di sé, senza l?umiltà di chi deve ancora iniziare. Più avanti, se è necessaria una specializzazione, ben venga il master. Studium: Come sceglierlo? Romagnoli: Ce ne sono alcuni ormai ?storici?, con basi molto solide. Poi mi informerei se il master offre occasioni di stage, ma con un?avvertenza: mai appoggiarsi troppo al master aspettando che ti trovi stage e lavoro. Master e stage fanno entrare in contatto diretto con il mondo di cui si vorrebbe far parte: quest?occasione va colta guardandosi intorno (soprattutto durante uno stage all?estero), costruendosi una ?rete?, facendosi conoscere. Un?opportunità preziosa, prima o dopo il master, è costituita dal servizio civile: giocandoselo bene è un?ottima via d?accesso a questo mondo.

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