Politica

La fuga dei cervelli dal nostro Paese

"La voce di Alce nero" tratta oggi le lungaggini della pubblica amministrazione italiana.

di Gino Girolomoni

Ha destato scalpore la notizia che il re dei trapianti, Ignazio Marino, ha deciso di tornare negli Usa. Io lo trovo assolutamente naturale. Chi è abituato a trattare con la pubblica amministrazione Usa non regge a lungo con il menefreghismo delle nostre strutture pubbliche alle quali nessuno, mai, ha insegnato che sono al servizio dei cittadini e che in uno Stato che funziona i diritti devono avere la stessa certezza dei doveri. Non voglio tornare a lamentarmi di vicende passate che all?estero non ritenevano possibili, come 17 anni di processi perché produttore di pasta integrale. Penso a cose molto più quotidiane per un imprenditore, come una licenza edilizia per il rilascio della quale non esistono tempi certi, perché se un burocrate non ha voglia di riflettere su cosa voglia dire ?essiccatoio per castagne? ti fa rifare il progetto in cui lo devi chiamare ?deposito?. O a 7 mesi per capire quale rischio d?inquinamento possono arrecare alcuni etti di farina che fuoriescono da un pastificio. Insomma, la malattia incurabile dell?Italia è che la PA non si sente al servizio dei cittadini, ma li ritiene solo materiale per pagare le tasse. E il peggio arriverà con Comuni, Province e Regioni sempre più affamate d?entrate, che si trasformeranno in sbirri dello sceriffo di Nottingham, andando a prendere ciò che gli serve con la forza di Leggi fatte allo scopo.


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