Cultura

La Francia si mobilita contro il Cpe

Oltre un milione di persone hanno sfilato oggi in tutte le città francesi per manifestare contro il contratto di primo impiego (Cpe) del premier De Villepin

di Joshua Massarenti

Centinaia di migliaia di persone sono scese oggi in strada per protestare contro il Contratto di primo impiego (Cpe) voluto dal Primo ministro De Villepin. Secondo le stime del sindacato della Cgt (Confederazione generale del lavoro), la terza giornata di mobilitazione ha riunito oltre 1,5 milione di persone, di cui 350mila a Parigi. L’Afp parla di circa 1,2 milione di manifestanti mobilitati contro la norma che permette il licenziamento senza giusta causa dei neoassunti con eta’ inferiore a 26 anni, durante i primi due anni di prova. A Parigi, studenti e liceali, seguiti dai sindacati, hanno dato il via a una manifestazione pacifica in cui si è visto la partecipazione numerosa di ragazzi accompagnati dai propri genitori. A colpi di slogan anti-Cpe e anti-De Villepin, sindacati e studenti hanno compiuto una prova di forza probabilmente determinante per il futuro della riforma del lavoro voluta dal Premier francese. Tra gli slogan e giochi di parole di maggior successo: “assez d’être Citrons Pressés Essorés” (basta essere Limoni Spremuti Centrifugati), “Droit à l’avenir” (Diritto al futuro), “Non aux jeunes jetables” (No ai giovani “gettabili”). E ancora: “C comme chômage, P comme Précaires, E comme Exclusion”, “Contrat pour l’enfer (CPE)” (Contratto per l’inferno) oppure “CPE : Comment Perdre les Elections ?” (Cpe: Come Perdere le Elezioni, in riferimento alle presidenziali del 2007 a cui De Villepin intende partecipare). Anche i leader dell’opposizione sono saliti sul carro dei contestatori. Tra loro, c’erano i socialisti Laurent Fabius e Dominique Strauss-Kahn, oltre che la leader comunista Marie-George Buffet. “E’ una manifestazione gigantesca e il signor De Villepin farebbe bene a ritirare immediatamente il Cpe” ha dichiarato il numero due della Cgt Maryse Dumas. Dal canto suo, il leader della Cfdt (Confederazione democratica del lavoro francese) François Chérèque ha sostenuto di “non poter capire un primo ministro rinchiuso nelle sue convinzioni dopo una tale mobilitazione”. Sul versante studentesco, si è epresso Bruno Julliard, presidente dell’Unef (Unione nazionale degli studenti di Francia): “oggi, si vede che la mobilitazione è sempre più forte. Quindi o il governo torna alla ragione e ritira il Cpe o verrà costretto a farlo settimana prossima dopo che saremo scesi di nuovo per le strade”. Come si dice in Francia: on t’aura prévenu. Per seguire l’evento:

  • Indymedia Francia
  • Confederazione democratica del lavoro francese Le Nouvel Observateur

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