La forza dell’accoglienza

di Alessandra Piraino

20 giugno: Giornata mondiale del rifugiato

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli e sostenere gli sforzi delle organizzazioni impegnate” ecco perché nel 2001 l’assemblea generale dell’Onu con una risoluzione adottata all’ unanimità decide di dedicare una giornata mondiale ai rifugiati.

Molte le iniziative in programma per oggi e già attuate nella giornata di ieri. Obiettivo: riaffermare i valori sui quali si sono basati gli accordi internazionali in materia di protezione dei rifugiati.

A Biella, si è svolta ieri una conferenza sul tema. Perché vi parlo di Biella? SO.DOCU –  social documentary Festival – è il concorso cinematografico dedicato ai temi del sociale promosso dal Gruppo CGM di cui mi sono occupata lo scorso anno. “Al Centro” l’opera che si è aggiudicata il premio per “la miglior fotografia” e che si è meritata tutti gli applausi del pubblico durante la premiazione.

“Al Centro”: l’accoglienza vista con gli occhi di Simplice, un richiedente asilo ospitato nel centro di Muzzano (BI), gestito dal Consorzio “Il Filo da Tessere”.

 Siamo nel 2011, la Guerra civile in Libia scaturisce un’ondata di migrazione verso il nostro Paese. Il Ministero degli Interni incarica la protezione civile nazionale che si rivolge alla Prefettura di Torino e la Protezione civile regionale. Il centro per richiedenti asilo di Muzzano inizialmente è diretto dal Consorzio Connecting People (CT) che si rivolge a soggetti locali. 

Il Consorzio Il Filo da Tessere, la Cooperativa Tanti Intenti e la Cooperativa Maria Cecilia accolgono la sfida per la gestione operativa del centro grazie al supporto della Caritas biellese e dell’Associazione Apertamente.

Entro marzo 2012, i locali dei Salesiani non sarebbero più stati disponibili. Il centro gestito in modo diffuso: questa la soluzione dei biellesi. “Il modello costruito in diversi settori ha dimostrato di essere valorizzante”. La chiave del successo? La risposta positiva del territorio.

A dirlo è Lorenzo Tonella, direttore del Centro di Accoglienza di Biella.

Lorenzo, perché è importante istituire una giornata mondiale dedicata ai rifugiati?

Istituire una giornata dedicata al tema spinge le persone a parlarne. La giornata mondiale porta con sé una buona dose di iniziative culturali, articoli, anche tu stai facendo cultura e stai parlando su Vita. La storia di Biella ce lo ha insegnato che comunicare e creare cultura sono fondamentali. Per parlare con il territorio abbiamo incontrato i cittadini, tenuto convegni nelle scuole, comunicato con la stampa locale e organizzato eventi collaterali per coinvolgere tutti, dalle partite di calcio ai concerti.  
Lorenzo, come hanno vissuto l’esperienza coloro che sono stati accolti?
All’ inizio alcuni erano diffidenti, non capivano il motivo. “Perché?” ci chiedevano. “Perché ci state aiutando?” Per loro stare al centro, mangiare senza lavorare, era come un carcere. Altri invece erano più aperti ed entusiasti e sono riusciti a coinvolgere anche altri amici.
E i biellesi?
La risposta del territorio è stata molto positiva, le famiglie hanno accolto i rifugiati e molti hanno fatto esperienze di volontariato, nessuna risposta “distruttiva”
I luoghi dell’accoglienza tra marzo 2012 e dicembre sono cambiati, alcune persone sono state trasferite, altre si sono spostate per motivi di lavoro. 15 persone delle 35 rimaste hanno un lavoro.  La cittadinanza si è resa disponibile all’ accoglienza mettendo a disposizione case in comodato o in affitto a prezzi molto bassi; dando l’opportunità a queste persone di essere accolte in sistemi di ospitalità già avviati, in case parrocchiali e nelle proprie case.

(Ringrazio Lorenzo per la disponibilità e per i materiali che ho letto con molta curiosità. Ringrazio anche Alberto Torchio che mi ha segnalato questo reportage sull’ esperienza biellese; il consorzio il Filo da Tessere e la cooperativa Tantintenti.)


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