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La Fondazione Thomson premia un giornalista sudanese di Vita

Il giornalista sudanese Salih Amar Hamid è stato premiato dalla Fondazione Thomson per un articolo pubblicato su Vita e Afronline nel luglio 2015 sulla crisi migratoria in Sudan e le politiche adottate dal regime di Khartum per far fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria.

di Joshua Massarenti

“Cari amici, sono fiero di annunciarvi che la Fondazione Thomson mi ha consegnato un premio per il mio articolo pubblicato da Vita e Afronline sulle migrazioni in Sudan. Un ringraziamento sincero a tutti voi”. In un’email recapitata ieri alla redazione del nostro gruppo editoriale, il giornalista sudanese Salih Amar Hamid ci ha annunciato così il premio ottenuto nell’ambito di un concorso organizzato dalla prestigiosa Thomson Foundation per selezionare i migliori servizi giornalisti sudanesi nel 2015.

Noto per i suoi lavori investigativi, Salih Hamid aveva pubblicato sul numero di luglio del mensile Vita e poi sul sito Afronline – la piattaforma d’informazione del gruppo Vita dedicato all’Africa – un articolo sui rifugiati e i migranti che dal Sudan rischiano la loro vita per raggiungere la Libia, l’Egitto e l’Europa. “Salih è riuscito a scrivere un articolo di grande impatto”, ha dichiarato Hellen Scott, ex giornalista del Daily Mail e di ITV, dal 2013 manager della Fondazione Thomson.

Assieme a lui sono stati premiati due altri colleghi sudanesi: Hajir Elhadi Suliman, di Sudan TV per una storia su una comunità minacciata dalla siccità, e Entisar Salih, della radio pubblica sudanese, per un reportage sulle adozioni di minori.

I tre giornalisti premiati hanno seguito corsi di formazione promossi dal 2012 dalla Thomson Foundation a cui hanno partecipato 500 reporter sudanesi.

Il premio vinto da Salih Hamid è ovviamente motivo di orgoglio per il nostro collaboratore sudanese e per il nostro gruppo. E' anche la dimostrazione che il lavoro fin qui perseguito assieme ai giornalisti e ai media africani ci consente di raggiungere risultati importanti. Oggi il gruppo VITA conta nella sua rete più di 30 media partner africani, grazie ai quali l'Africa viene vista e narrata "dal basso".

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Credito foto: Getty Images/Albert Gonzalez Farran

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