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La Fondazione Don Gnocchi ha inaugurato un nuovo Centro in Bosnia Erzegovina

La struttura si trova a Siroki Brijeg, a poca distanza da Mostar: d'ora in poi sarà un punto di riferimento per i bambini disabili di tutta l'Erzegovina occidentale e le loro famiglie

di Fondazione Don Gnocchi

Una struttura al servizio dei bambini disabili di tutta l?Erzegovina occidentale. Un punto di riferimento per le famiglie che cercano risposte concrete alle sofferenze dei loro figli. Si tratta del nuovo Centro riabilitativo ?Marija Nasa Nada? (?Maria nostra speranza?), realizzato nella cittadina di Siroki Brijeg, in Bosnia Erzegovina (non lontano da Mostar) dalla Fondazione Don Gnocchi e dall?Associazione ?Mir I Dobro? di Viggiù (Va), con il finanziamento della regione Lombardia. Il Centro è stato inaugurato solennemente domenica scorsa, 5 settembre, alla presenza di una folta delegazione della Fondazione Don Gnocchi, accompagnata da monsignor Giuseppe Merisi (vescovo ausiliare di Milano, rappresentante della Cei nella Commissione degli episcopati della Comunità Europea) e da Carlo Alberto Tersalvi in rappresentanza della Regione Lombardia.

«Inauguriamo oggi una bellissima struttura che verrà incontro ai bisogni dei nostri piccoli sofferenti», ha affermato il sindaco di Siroki Brijeg, Miljenko Jelic. «Il Centro sarà l?occasione per aiutare concretamente i bambini di questa zona a vivere nel modo migliore possibile», gli ha fatto eco monsignor Merisi.
Carlo Alberto Tersalvi ha portato il saluto di Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia: «Siamo di fronte a un segno di speranza ? sono le parole di Formigoni ? come lo stesso nome del Centro esplicitamente afferma. In una terra duramente segnata da una guerra sanguinosa è importante porre opere che possano intervenire su bisogni profondamente avvertiti e anche costruire poli di riferimento per ricomporre un tessuto di assistenza e solidarietà sociale».

Monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi, nel ricordare lo spirito con cui don Carlo ha fondato la propria Opera, ha definito la struttura di Siroki Brijeg «il simbolo di un futuro carico di speranza, un cantiere di solidarietà per servire la voglia di futuro presente nei ragazzi che avremo come ospiti. Vogliamo portare qui tutto il nostro bagaglio di esperienza, di idee, di solidarietà e di impegno a favore dell?uomo e dei suoi bisogni».

Padre Jozo Zovko, frate del monastero francescano di Siroki Brijeg, animatore di numerosissime iniziative di carattere sociale e caritativo nella zona e fondatore dell?Associazione ?Mir I Dobro? ha ringraziato calorosamente tutti coloro che hanno reso possibile l?opera: «Siete qui oggi per aggiungere un raggio di luce al nostro buio. Questo Centro è come il Samaritano grato e misericordioso nella nostra terra proprio perché si rivolge a tutti coloro che soffrono. Lo sentiamo come un balsamo sulle ferite lasciate dalla guerra».

L?avvio operativo del Centro di riabilitazione e assistenza per persone affette da disabilità fisica o sensoriale è avvenuto proprio questa settimana ed è stato curato nei mesi scorsi dai responsabili del Centro ?Bignamini-Fondazione Don Gnocchi? di Falconara Marittima (An), che si sono occupati di coordinare la formazione del personale di assistenza, degli educatori e della psicologa. La Fondazione Don Gnocchi ha deciso di realizzare un nuovo progetto in questa terra martoriata ? teatro fino a pochi anni fa di una guerra sanguinosa – per rispondere ai bisogni di una popolazione ancora fortemente prostrata, alle prese con la quasi totale assenza di forme di assistenza sociale o sanitaria. Il fabbricato del Centro si articola complessivamente su 800 metri quadri, risulta strutturato su varie sezioni (day hospital, servizio diagnostico e riabilitativo ambulatoriale, sezione per attività didattiche e formative rivolte al personale locale) e opera in forma diurna, erogando prestazioni ambulatoriali di visita e riabilitazione. L?obiettivo è inoltre quello di offrire un servizio di supporto alle famiglie delle persone disabili per ricercare soluzioni ai problemi di autonomia e sostenere i problemi psicologici dei familiari stessi. All?interno della struttura è stato poi creato un Centro socio educativo diurno per le disabilità che necessitano di maggiore assistenza o di trattamenti riabilitativi prolungati. Ciò permetterà di alleviare il carico di gestione alle famiglie.

A Siroki Brijeg vivono ancora oggi numerosi profughi e vedove (circa 600), alcune con figli malati, che necessitano di cure. L?area servita dal Centro è formata da nove comuni, con un bacino di circa 300 mila persone. I bambini che in questa zona necessitano di riabilitazione fisica sono circa cinquecento, mentre quelli che hanno bisogno di riabilitazione mentale sono 400.

Facevano parte della delegazione intervenuta alla cerimonia anche il consigliere di amministrazione della Fondazione Don Gnocchi, Giovanni Cucchiani; il direttore generale, Silvio Riboldazzi; il responsabile dell?Unità Operativa Ong, Saverio Lorini; il direttore del Centro ?Bignamini? di Falconara Marittima, Paolo Perucci e la presidente dell?Associazione ?Mir I Dobro?, Chiarina Daolio.

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