Cultura
La Focara si incendia di contemporaneo
È un evento di tale suggestione che il National Geographic le ha dedicato un documentario. Si tiene a Novoli, in provincia di Lecce, dal 16 gennaio. Quest’anno l’arte contemporanea si unisce alla tradizione. «Gli artisti possono aumentare il valore simbolico della Focara», spiega Giacoma Zaza curatore del progetto
di Anna Spena
La più importante è quella di Novoli, comune in provincia di Lecce di poco più di 8mila abitanti. Ma è diffusa in tutto il resto della Puglia, in Campania, Basilicata. Fino a 60 anni fa anche a Milano. I più anziani se la ricorderanno, la Focara: una piramide di legno che brucia, un gesto di devozione per Sant’Antonio Abate, che poi di Novoli è il patrono. Ma anche un gesto propiziatorio legato a gli antichi rituali pagani come segno di buon auspicio.
Quella di Novoli, però mantiene il primato con la sua piramide di fuoco alta 25 metri con un diametro di 19 che brucerà per 24 ore…
Quest’anno la Focara, com’è tradizione consolidata, è in programma dal 16 al 18 gennaio, il 17, infatti, è il giorno in cui cade la ricorrenza del patrono.
Dalla scorsa edizione, però, la tradizione si è fusa con il mondo dell’arte contemporanea. «Unire la tradizione del falò con un gesto di un artista contemporaneo», spiega Giacomo Zaza, giovane curatore pugliese, che dallo scorso anno ha rilanciato la Focara di Novoli. «Invitiamo artisti che in qualche modo possano aumentare il gesto e il valore simbolico di quello che succede in questi giorni. L’obiettivo è quello di iniziare una riflessione sul nostro territorio».
Lo scorso anno, infatti, era stato il turno del protagonista dell’arte povera Jannis Kounellis. «Aveva realizzato una grande croce di ferro che è rimasto nella piazza del comune come simbolo della pace del mondo», racconta Zaza.
Per l’edizione di quest’anno invece sono stati scelti altri due artisti di fama internazionale. «Lavoreremo con Regina Josè Galindo, artista nata in Guatemala, e con Gianfranco Baruchello», precisa Zaza.
«L’opera che Regina Galindo porterà a Novoli in anteprima mondiale si chiama “Nuovo Corpo”. Dieci, tra uomini e donne, residenti nel paese costruiranno un abito fatto di fascine attorno a lei. Questo nuovo corpo ingloba tutte le sofferenze delle donne», ha spiegato l’artista.
La performance che fa riferimento alle persecuzioni delle donne durante la controriforma, in realtà, vuole essere una denuncia rispetto agli abusi e le ingiustizie che, ancora oggi, le donne subiscono in tutto il mondo.
«L’ aspetto sociale delle performance di Regina Galindo non può essere trascurato», spiega Zaza. «Quando lei lavora non è mai disconnessa al contesto che in quel momento sta abitando. Analizza il territorio partendo dalle persone, cerca di entrare nel loro quotidiano».
L’altro artista che Giacomo Zaza ha scelto per quest’anno è Gianfranco Baruchello, italiano, classe 1924, tra i protagonisti del Nouveau Realisme. «Il gesto di Regina Galindo è molto vicino a quello di Baruchello. Lui ha realizzato una bandiera con le 196 bandiere del mondo che sarà esposta durante i tre giorni della Focara. Il 16 gennaio, in occasione di una marcia organizzata, alcuni dei cittadini sfileranno con 80 bandiere singole e alla fine della marcia le butteranno letteralmente nel fuoco della piramide. Metaforicamente è un gesto fortissimo, una provocazione», conclude Zaza.
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