Non profit

La finanziaria confida negli evasori

E' lo scudo fiscale allargato al falso in bilancio l'arma per aumentare le entrate

di Franco Bomprezzi

La legge finanziaria, croce di tutti i governi, diventa “light”, ovvero leggera, con Giulio Tremonti. Ma tanto leggera da dover contare sulle entrate di uno scudo fiscale allargato a sorpresa anche al falso in bilancio. E su questi argomenti i quotidiani di oggi propongono analisi e commenti.

“Finanziaria senza tagli e tasse” è il titolo di apertura del CORRIERE DELLA SERA di oggi che nel catenaccio parla di «prima Finanziaria leggera della storia». Si tratta di «un disegno di legge in tre articoli e un volume di tabelle sugli stanziamenti di bilancio a legislazione vigente. Tremonti: «Zero tagli e zero spese, solo una fotografia del bilancio». Modificato anche lo scudo fiscale, allargato a coprire il falso in bilancio. I numeri: «In effetti nel 2010 ci sono maggiori spese per 567 milioni che verranno coperte con 579 milioni di euro di riduzioni: il miglioramento dei «saldi» appare quindi di soli 12 milioni. Nel complesso dei tre anni, invece, gli interventi sfiorano i 3 miliardi, ma sono interamente coperti, tanto che alla fine l’effetto di miglioramento dei conti sarà di 114 milioni di euro. L’importanza della manovra non è quindi nelle misure ma nel consolidamento di conti». Il commento del CORRIERE è affidato a Daniele Manca, “Il metodo è nuovo, la sanatoria eccessiva”: «Gli impegni presi ed esplicitati dal ministro dell’Economia non sono di poco conto. Si va dagli stanziamenti per l’università al 5 per mille, fino ai finanziamenti per le missioni militari all’estero e ai bonus per le ristrutturazioni edilizie prorogati fino al 2010, come pure alle risorse per i rinnovi dei contratti pubblici. Il quando dovrà essere stabilito successivamente. Anche perché molto dipenderà dalle risorse che il governo riuscirà a mobilitare. Si fa affidamento in questo sullo scudo fiscale. Scudo che, come annunciato ieri dal governo tra le proteste dell’opposizione, dovrebbe essere in versione allargata. renderà cioè non perseguibili alcuni reati fiscali e societari compreso il falso in bilancio. Non è un colpo di spugna totale perché i procedimenti in corso procedono il loro iter, in ogni caso una sanatoria e come tale iniqua nei confronti di chi ha rispettato regole e norme».

 Ampio spazio su LA REPUBBLICA alla finanziaria: “Scudo, è colpo di spugna”. In realtà fra occhiello e sommario si recuperano tutti i temi economici principali: l’ampliamento del numero dei reati coperti dal rientro dei capitali, la finanziaria leggera, l’aumento record della disoccupazione. Uno schema ripetuto poi nelle pagine interne. Si comincia con una doppia sull’emendamento introdotto dal Pdl in Senato: “Arriva il maxiscudo fiscale cancellato il falso in bilancio”. Oltre all’immunità per l’evasione e gli altri reati tributari, chi pagherà il 5% sul patrimonio oggetto di scudo, guadagnerà anche l’immunità da eventuali indagini per le «false comunicazioni sociali». Un vantaggioso paghi uno (pochino, appena il 5%) e compri tre. L’emendamento, che dovrebbe essere approvato entro il 3 ottobre, riduce in compenso la durata dello scudo: da sette a tre mesi (scadenza 15 dicembre). Sono esclusi i provvedimenti in corso ed è abolito l’obbligo per le banche di segnalare operazioni sospette che potrebbero nascondere operazioni di riciclaggio. Soddisfatto il governo. Meno l’opposizione: «chiamiamolo condono», propone Franceschini. Di «colpo di spugna» parla anche il leader Udc, Casini. Quel che avviene all’estero, è argomento del dossier curato da Giovanni Parente: in sostanza si pagano più tasse e non c’è l’anonimato. In Gran Bretagna e Usa si pagano 50 euro per sanarne 100, da noi 5 (al posto dei 43 regolamentari). Da questo provvedimento si stima potranno entrare nelle casse dell’erario dai 3 ai 4,5 miliardi di euro. Nel suo commento, Alessandro Penati parla di “Regalo agli evasori”. Quanto alla finanziaria, molto leggera, appena tre articoli più le tabelle, Tremonti si dice soddisfatto e avverte che se lo scudo funzionerà sarà possibile abbassare le tasse. Nel frattempo sono stati bruciati altri 380mila posti di lavoro, mentre il Fondo monetario avvisa che la disoccupazione non è fenomeno passeggero ed è destinato ad aumentare. Sacconi sottolinea che da noi il numero dei posti di lavoro persi è inferiore a quello di gran parte dei paesi industrializzati. Ma i sindacati ovviamente si dicono preoccupati. A fare le spese sono anche gli immigrati, ricorda il Censis.

Su IL GIORNALE  foto di un Giulio Tremonti pensoso o preoccupato, forse perché ha letto il fondo di Nicola Porro che scrive: «Lo capisce anche un bambino che questa storia dello scudo fiscale è un pasticcio che gronda ipocrisie da tutte le parti. L’esecutivo ha fame di quattrini, siamo in crisi e le imposte  naturalmente  non sono un’abbondante messe. Varare lo scudo fiscale è un modo per far pagare qualcosina agli evasori. Certo un’altra strada ci sarebbe: tagliare la spesa pubblica che ogni anno divora quasi 800miliardi di euro. Ma è necessario fare presto». Con lo scudo «il Governo rischia  di prendersi l’onere di varare una manovra  non certo popolare, senza portare a casa il becco di un quattrino. Per quello ieri il Parlamento ha allargato le maglie dei reati scudabili». Le critiche di Nicola Porro sono poi analizzate in tre punti. «Lo scudo fiscale è un condono. Come si chiama una tassazione del 5% su patrimoni e redditi costituiti senza dichiararli, all’estero? Si può sussurrare  che in realtà è più  una sanatoria  che un condono. Si può dire quel che si vuole, ma  non che non sia un bel regalo ai furbacchioni». Il secondo punto riguarda la contraddizione sulla quale si stanno interrogando i fiscalisti è: chi ha ricevuto attenzioni dall’agenzia delle Entrate come persona fisica non può accedere allo scudo, ma lo potrebbe fare attraverso le sue società. E Porro commenta: «C’è da immaginare che  possano entrare molti evasori indesiderati». Infine il terzo punto. «Il falso in bilancio doveva essere morto  con le riforme liberticide di Silvio Berlusconi eppure è presente (esclusi i reati con un procedimento avviato prima del 5 agosto, NDR). Il governo affronti la questione seriamente. Come diavolo pensate che siano state costituite le provviste di quattrini italiani fuori dai nostri confini? Con un volo dell’ape Maia?». Sulla leggerezza della finanziaria commento di Francesco Forte che difende  la novità che «consente un dibattito celere e evita ostruzionismo e fiumi di emendamenti».

“Finanziaria sempre più piccola. Scudo fiscale ancora più ampio” è la sintesi di AVVENIRE che diventa titolo in prima pagina. All’interno un servizio che punta soprattutto a spiegare ai lettori cosa sta succedendo e i legami fra questa finanziaria e lo scudo fiscale. Sui contratti del pubblico impiego, per esempio, «le misure vere arriveranno solo a novembre-dicembre. Quando cioé si sarà potuto fare il punto sulle entrate tributarie, comprensive dell’andamento di fine anno e del gettito dello scudo fiscale» scrive il cronista di AVVENIRE. Tremonti ha detto che con le entrate dello scudo fiscale finanzieranno «alcune voci ineludibili come l’università, alcune voci del lavoro, le missioni all’estero e il 5 per mille». AVVENIRE riferisce in un riquadro la critica del Forum del Terzo settore. Il portavoce Andrea Olivero ha chiesto un «5 per mille non aleatorio». «Il ministro Tremonti considera così ineludibile il 5 per mille da legarlo ad eventuali risorse provenienti dallo scudo fiscale?». Il Forum chiede piuttosto «che il provvedimento non abbia carattere aleatorio e che il ministro si impegni per la sua stabilizzazione in legge».

“Meno tempo per lo scudo” è il titolo del SOLE24ORE, che punta – giustamente, dal suo punto di vista – su tempi e modi dello scudo fiscale: “solo” tre mesi per aderire, “coperto” anche il falso in bilancio mentre restano esclusi i reati penali. Il SOLE è critico su questa scadenza ravvicinata perché la «corsa contro il tempo allontana lo scudo dal traguardo dell’emersione di capitali da 100 miliardi» e «rischia di tagliare fuori molti evasori pentiti aspiranti “scudati”». In totale alla Finanziaria sono dedicate 5 pagine; del 5 per mille, una delle voci citate ieri da Tremonti, si riporta appunto che verrà finanziato proprio con il gettito dello scudo. Interessante pezzo, a fondo pagina 5, sul futuro della Finanziaria: probabilmente quella di quest’anno sarà l’ultima, se passerà la riforma contabile attualmente alla Camera. Si chiamerà quindi legge di stabilità e diventerà molto più sintetica: un po’ come quella appena presentata.

“Lo scudo fiscale ad ampio raggio” è il titolo dell’articolo che ITALIA OGGI dedica alla mini finanziaria approvata ieri dal Cdm e in particolare all’emendamento Fleres che consente anche la copertura di falsi in bilancio e fatture false. Pubblicato nella sezione Diritto e Fisco, il pezzo non offre spunti di natura politica ma solo analisi di stampo amministrativo giuridico. E’ un lungo articolo dettagliato di norme, interpretazioni di commi, e valutazioni tecniche molto utili per commercialisti, avvocati, e professionisti tributari. Un’analisi esaustiva che si addice ai lettori del quotidiano dei professionisti.
 
“Finanziaria anti italiana” è questo il titolo del commento che IL MANIFESTO  affida a Galapagos in prima pagina per commentare la finanziaria presentata ieri da Tremonti alla quale sono dedicati anche gli articoli alle pagine 4 e 5 e richiamati in prima pagina sotto l’occhiello “Finanziaria finta” e il titolo: “Lo scudo fiscale si allarga, il lavoro a picco”. Galapagos apre il suo commento ricordando le parole del premier «L’opposizione è antitaliana: fa il tifo per la crisi economica» per replicare: «In realtà chi è antitaliano e non fa nulla per combattere la crisi è proprio il suo governo. E le ultime cifre fornite dall’Istat lo confermano (…) la “snella” Finanziaria presentata ieri fa proprio schifo, è contro l’Italia che lavora. Di più: viste le generosissime modifiche alla legge sullo scudo fiscale, il tutto sarà accompagnato da un nuovo regalo agli evasori. (…) Saremo costretti a fare il tifo per chi, con bilanci falsi, ha portato soldi all’estero? (…) La crisi morde ferocemente e non è un’invenzione della sinistra. La disoccupazione aumenterà: lo ammette anche Obama. Invece, con Berlusconi e Tremonti, prima la crisi non esisteva e oggi si parla già della ripresa. Che purtroppo taglierà fuori il lavoro e la possibilità di una ripresa dei consumi. Ovviamente solo quelli dei ceti meno abbienti (…)». Nelle pagine interne gli articoli riuniti sotto il titolo “Il grande crack” parlano di “Occupazione a terra Mezzogiorno in coma” riassumendo: «Il governo presenta una finanziaria finta, che attende le risorse dallo “scudo fiscale” allargato a dismisura. Nemmeno una parola sul dramma che sta oggi vivendo il mondo del lavoro, con centinaia di migliaia di posti persi». Dopo un’analisi dei dati occupazionali, Francesco Piccioni che firma l’articolo scrive: «La caduta occupazionale contagia tutti i comparti produttivi e tutte le figure sociali. Per il quinto trimestre consecutivo, ad esempio, diminuiscono gli ”indipendenti”, tra cui ci sono piccoli imprenditori ma anche tante “partite Iva monocommittenti”, in realtà dipendenti mascherati. C’è meno lavoro in agricoltura e nelle costruzioni; perdite gravissime nell’industria in senso stretto (e si attende con timore novembre e le cig in scadenza). Persino il mitico “terziario” cede ormai di schianto. Nel Mezzogiorno, a questo punto, la stessa “tenuta sociale” sembra ormai molto compromessa (…)». Nell’articolo accanto “Via allo scudo della vergogna. Falso in bilancio legalizzato” si parafrasa la finanziaria “light” «talmente light da non contenere neppure le risorse per il rinnovo del contratto degli statali, a pochi mesi dalla riforma degli assetti contrattali di cui proprio il governo è il maggiore azionista (…) ».
 
“Né tagli, né tasse: la Finanziaria light di Tremonti”. È il titolo di prima pagina de LA STAMPA, che affida il commento al suo economista di punta, Mario Deaglio, con un pezzo dal titolo “Il timoniere ha le mani legate”: «Il nostro timoniere non può quindi muovere il timone se non in maniera minima. E ricorre allora, non irragionevolmente, a manovre non convenzionali; agisce con imposte “una tantum” quali sono quella dello “scudo fiscale” e quella della regolarizzazione delle colf o ad azioni indirette che facilitano in vario modo la spesa delle famiglie, le quali, in un confronto internazionale, sono relativamente ricche e poco indebitate mentre lo Stato è relativamente povero e pieno di debiti. Ecco allora i bonus per l’acquisto di determinati beni di consumo e la detassazione permanente delle ristrutturazioni edilizie che avranno un’indubbia azione di stimolo sulla domanda interna.  (…) Si tratta, in ogni caso di azioni minori. Diciamolo francamente: di fronte ai quasi 400 mila posti di lavoro perduti nel secondo trimestre di quest’anno, il governo non ha cure efficaci, come del resto non ne ha alcuna forza politica, tanto che si prevede che l’emorragia di posti di lavoro continui.  Il timoniere deve quindi rimanere fermo e aspettare che la tempesta passi, o meglio che i governi di altri Paesi riescano a farla passare. Lo stato di passività in cui si trova la politica economica italiana, con la sua incapacità a reagire agli stimoli negativi come fanno altri Paesi è il risultato di un lungo degrado dell’economia italiana, iniziato all’incirca quindici anni fa. La navicella Italia è lenta, segue la corrente e purtroppo è principalmente costretta a sperare nello «stellone» che ha spesso aiutato le vicende di questo Paese».
 
E inoltre sui giornali di oggi:

CLIMA
CORRIERE DELLA SERA – «La minaccia è grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile». Il presidente americano Barack Obama lancia l’allarme sul futuro del pianeta da New York, dove è in corso il summit dell’Onu sul clima: «Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere. La sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli sono a rischio». Obama non nasconde che un nuovo accordo sul clima, anche se possibile, «non sarà facile». «Non ci facciamo illusioni, la parte più dura del lavoro resta ancora da fare in vista di Copenaghen – ha detto il presidente americano -. Anche gli Stati Uniti hanno fatto poco, ma questo è un nuovo giorno, questa è una nuova era e posso dire con orgoglio che gli Stati Uniti hanno fatto di più per l’energia pulita e per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera negli ultimi otto mesi che in qualsiasi altro periodo della storia». Quindi ha invitato anche i Paesi emergenti coma la Cina e l’India «a fare la loro parte, adottando misure vigorose».

LA REPUBBLICA – “Clima la svolta della Cina. Obama: rischio catastrofe”. Foto notizia in prima e due pagine per riferire del vertice di New York, dove pare stia cominciando a crescere una consapevolezza ambientale nuova. Così parrebbe stando alle promesse di Pechino, che si dice pronta a ridurre le emissioni «in maniera notevole». Quanto al presidente Usa, la minaccia è urgente e si tratta di fare il possibile per lasciare un mondo accettabile alle prossime generazioni. Peccato però che, complice la recessione, tutti siano orientati non al 2020 ma al 2050, sottolinea Federico Rampini. Il che fa nascere qualche perplessità. 

LA STAMPA – È il titolo principale del quotidiano “Obama: catastrofe clima”. Viene riportato il discorso del presidente al vertice Onu sul clima, sotto il titolo “Il tempo sta finendo”. Ha detto Obama: «La risposta della nostra generazione alla sfida climatica sarà giudicata dalla storia perché, se falliamo, rischiamo di consegnare le generazioni future a una catastrofe irreversibile. Nessun Paese, grande o piccolo, ricco o povero, può sfuggire all’impatto del cambiamento climatico. E il tempo che abbiamo per rovesciare la situazione sta finendo. Eppure possiamo ancora rovesciarla. Come disse una volta John F. Kennedy “i nostri problemi sono causati dall’uomo, perciò possono essere risolti dall’uomo”. È vero che per troppi anni l’umanità è stata lenta a rispondere o addirittura a riconoscere le dimensioni della minaccia climatica. Questo è vero anche per il mio Paese. Lo riconosciamo. Ma oggi è un altro giorno. Una nuova era. E io sono orgoglioso di dire che negli ultimi otto mesi gli Stati Uniti hanno fatto più di quanto non avessero fatto in tutto il loro passato per promuovere le energie pulite e ridurre l’inquinamento da anidride carbonica».

IMMIGRAZIONE
SOLE24ORE – Il SOLE dà notizia dello sgombero, avvenuto ieri a Calais, del campo profughi illegale “Giungla”, in cui erano ammassati in condizioni pietose circa 1300 immigrati. All’alba è entrata la polizia con le ruspe e ha fatto piazza pulita, quelli che non sono riusciti a scappare sono stati arrestati (oltre 270 persone). Felice la Francia, ancora più felice la Gran Bretagna, dove i clandestini (quasi tutti afghani richiedenti asilo) sognavano di arrivare. Sconcertante dichiarazione del ministro inglese Johnson: «I migranti devono chiedere asilo nel primo paese che raggiungono». Cioè, spesso, l’Italia…

IL MANIFESTO – Richiamo in prima e ampio servizio dedicato a quanto accaduto in Francia «A Calais la polizia assalta il campo degli immigrati». Nell’ampio articolo intitolato “Polizia e ruspe contro il campo dei migranti «È solo l’inizio». La “giungla di Calais spazzata via da un assalto”. «Le associazioni umanitarie denunciano un’operazione di immagine del governo, crudele e inutile. L’abate Jean-Pierre Boutoille, portavoce del collettivo di aiuto ai migranti C’sur, parla di un “buco nell’acqua” (…)» mentre «Il ministro degli interni britannico, Alan Johnson, si è felicitato con la Francia, per l’applicazione dell’accordo concluso tra i due paesi a Evian nel luglio scorso. Londra, che non è dentro Schengen, ha promesso un finanziamento per apparecchiature sofisticate destinate alla perquisizione dei camion che da Calais si dirigono a Dover».

AVVENIRE – “Assunzioni dimezzate e sfratti. La crisi penalizza gli immigrati”. Una pagina intera sull’immigrazione, che apre con l’allarme lanciato dall’ultimo rapporto Sopemi Italia, realizzato dal Censis all’interno dell’International migration outlook dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Con la crisi, le imprese italiane hanno quasi dimezzato le previsioni di assunzioni di immigrati: 92.500 nuove assunzioni per il 2009 contro le 171.900 che erano state previste per il 2008. Poi c’è la casa. Il Censis segnala un aumento degli sfratti per morosità, e il 22% delle famiglie sfrattate sono famiglie di immigrati, una ogni cinque, quindi una percentuale ben superiore alla loro presenza sulla popolazione italiana. Calano anche le rimesse inviate a casa dagli immigrati, -10%. Ocse avvisa che tutto questo è controproducente e invita a non disinvestire in ammortizzatori e integrazione per non sguarnire l’economia in vista della ripresa.

ITALIA OGGI – Aumentano i disoccupati tra i lavoratori immigrati. Lo rileva l’ultimo rapporto International Migration OutLook che ogni anno il Censis realizza per l’Ocse e che ITALIA OGGI ha approfondito nel pezzo intitolato “Nel 2009 dimezzate le assunzioni di immigrati“. Ecco alcuni dati:  92.000 nuove assunzioni previste per il 2009 contro le 171.900 che erano state previste per il 2008;  tra il 2007 e il 2008 sono diminuiti del 23,7% gli acquisti di immobili da parte degli immigrati; diminuisce del 10% la cifra pro capite che gli immigrati inviano mensilmente nei loro paesi di origine.  Aumentano gli episodi di discriminazione nei confronti degli immigrati, il 22,1% dei quali subiti in ambito lavorativo.

RU486
LA REPUBBLICA – La Commissione Sanità del Senato ha votato una indagine conoscitiva sull’applicazione del farmaco che provoca l’aborto farmacologico. Durerà 60 giorni ed è stata decisa da tutti i capigruppo, non c’è stato nemmeno bisogno di votarla. Ha votato sì anche Dorina Bianchi e il suo voto ha diviso il Pd. L’Agenzia del farmaco intanto fa sapere che non si ferma: le procedure sono state rispettate e tutto è regolare. La pillola sarà negli ospedali a metà ottobre.

MARIJUANA
CORRIERE DELLA SERA – Negli Stati Uniti si riaccende il dibattito sulle “droghe leggere”. Riporta il CORRIERE con la corrispondenza di Alessandra Farkas: «Dopo l’insediamento il presidente Obama ha ordinato di invertire la legge di George Bush che puniva l’uso della marijuana per scopi terapeutici, rendendo la pratica legale in 13 stati americani. «Così facendo Obama ha creato per la cannabis le condizioni che il 21esimo emendamento creò per la birra, il vino e i superalcolici durante la Grande Depressione». La tesi è stata avanzata nell’articolo di copertina dell’ultimo numero di Fortune.

SANTANCHÈ
IL GIORNALE – Alberto Giannoni scrive: «Ora la Digos in un rapporto rivelerebbe l’atteggiamento fisicamente e politicamente provocatorio tenuto dai manifestanti del Mpi (Movimento per l’Italia fondato dalla Santanchè, ndr)  e registra la rottura del fronte islamico. La Casa milanese di via Padova fa sapere tramite il suo direttore Mohamed Danova «Siamo d’accordo con lei (Santanchè) contro il burqa e dunque ha la nostra solidarietà. Poteva venire da noi e può ancora farlo, sarà l’occasione  per rimediare a questo incidente con dialogo che però deve esser più costruttivo».

NUCLEARE
IL MANIFESTO – Il titolo di apertura è dedicato alla rivolta delle regioni italiane. “Reazione nucleare” questo il titolo scelto per raccontare come le regioni italiane siano in rivolta «contro il piano nucleare del governo. Calabria, Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Lazio impugnano alla Consulta il “decreto sviluppo” che rilancia l’atomo e assegna a Palazzo Chigi il ruolo d’imporre al territorio le nuove centrali. Il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani al manifesto: “Ignorati dal governo”. 

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