Economia

La finanza di Allahcontro i predoni di Borsa

Dibattiti Le vie di uscita alla crisi del mondo postglobal

di Redazione

La democrazia? Madre delle nuove schiavitù. Il libero mercato? Un Far West per le scorribande del “banditismo nomade”. Il futuro? Nelle mani della finanza islamica «che con i suoi sistema di valori imbriglierà l’economia canaglia». Chi aveva paura dell’idraulico polacco, libero di esercitare il suo mestiere a basso costo in tutti i Paesi nell’Europa allargata a 25, dovrà ricredersi sfogliando le pagine del libro di Loretta Napoleoni. E soprattuto dovrà allacciare ben strette le cinture.
La globalizzazione, con il suo corollario di spinte democratiche e di diffusione delle libertà, è in realtà una prateria del non diritto, della violazione di quel contatto sociale che sta alla base delle nazioni moderne. Cadono le frontiere commerciali, le materie prime valgono oro e gli individui diventano merce. Insomma: si stava meglio quando si stava peggio, quando i mondi si sfidavano dietro il filo spinato del muro di Burlino. Almeno all’epoca la politica assoggettava l’economia. Oggi è il contrario. Il crollo dell’impero sovietico ha partorito milioni di indigenti, schegge impazzite che hanno sostituito la povertà di ieri con un presente di miseria nera e di sfruttamento.
Dopo Terrorismo Spa, Nicoletta Napoleoni tenta una lettura del mondo contemporaneo con le lenti – forse oggi un po’ appannate – del no global. L’istituzione dello Stato si sta sgretolando sotto i colpi dei predatori della finanza, la nuova aristocrazia del soldo facile ma senza possedimenti reali. Non produce, ma fa razzia. E il nuovo ordine mondiale è un buco nero che sta inghiottendo la classe media. Quella borghesia protagonista del boom economico del secolo scorso. Una volta passati in rassegna i mali del nostro secolo, l’autrice prova a immaginare un avvenire diverso, corretto da forze alternative a quelle di mercato. Il contratto sociale postglobalizzazione sancirà una netta separazione tra Stato e individuo: se il secondo avrà carta bianca nella sfera commerciale, il primo si occuperà di politica, esterni e stabilità monetaria. Un nuovo modello monetario magari strutturato secondo la finanza ispirata dal Corano, la cosiddetta finanza islamica. E i “fuorilegge” del libero mercato verranno messi ko dai fondi della sharia, che proibirà il gioco d’azzardo, la prostituzione e il dumping sociale.


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