Economia

La finanza cooperativa per le politiche di sviluppo

Sergio Gatti (Dg Federcasse): “La finanza cooperativa contribuisce a trattenere nel proprio Paese i migranti di origine economica”. L’approccio della finanza cooperativa mutualistica per lo sviluppo nella nuova legge sulla cooperazione, illustrata da Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale

di Redazione

Il fenomeno migratorio strutturale, che interroga opinioni pubbliche e governi in queste ore. Ma anche uno sviluppo economico che risulti sostenibile sotto il profilo ambientale, drammaticamente richiamato dall'Enciclica di Papa Francesco Laudato si'- Sulla cura della casa comune.

Sono questi i temi emersi stamattina nel corso del seminario “Finanza cooperativa per lo sviluppo sostenibile: strumenti e buone pratiche per il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo”, organizzato a Milano Expo 2015 presso Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile, da Coopermondo, l’associazione per la cooperazione allo sviluppo tramite le imprese cooperative promossa da Confcooperative e da Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. L’evento, significativamente, cade a venti giorni di distanza dalla Terza Conferenza Internazionale ONU sulla Finanza per lo sviluppo di Addis Abeba, dove l’Italia parteciperà con una propria delegazione. Al seminario hanno partecipato Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale; Danilo Salerno, Direttore di Coopermondo – Confcooperative; Sergio Gatti, Direttore generale di Federcasse; Paolo Dieci, Presidente di Link2007; Giuseppe (Bepi) Tonello, Presidente di BanCodesarrollo; Giovanni Peterlongo, Presidente della cooperativa “Il Canale” della Cooperazione Trentina; Giovanna Romano, Responsabile Ufficio Stampa di Banca CRAS – Credito Cooperativo Sovicille; Riccardo Bonacina, Direttore editoriale del magazine del non profit “Vita”. “Il tema della finanza cooperativa per lo sviluppo è oggi molto attuale.

Siamo difatti a poche settimane dalla Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento per lo Sviluppo di Addis Abeba e a pochi mesi dall’adozione della nuova agenda per lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato il direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giampaolo Cantini. “Nel finanziamento per lo sviluppo serve una pluralità di strumenti finanziari. Sicuramente l’aiuto pubblico, ma fondamentale è anche il blending tra varie forme di finanziamento e il dialogo tra i diversi operatori. Il Credito Cooperativo e la microfinanza sono forme di finanziamento particolarmente adatte per i piccoli agricoltori e l’agricoltura familiare, il vero asset dell’agricoltura mondiale, che costituisce il 75% di tutta la struttura produttiva globale di generi alimentari”. “La maggior parte dei progetti di Coopermondo lega lo sviluppo rurale con l’accesso al credito”, ha dichiarato invece il direttore di Coopermondo – Confcooperative, Danilo Salerno. “Non è un caso che quando nacquero le prime cooperative agricole a fine ‘800 si sentì subito la necessità di costituire anche le banche cooperative e casse rurali per far fronte ai tempi lunghi e alle incertezze della produzione agricola. Diffondere questa esperienza tipicamente italiana nei Paesi in via di sviluppo è parte della nostra mission: lo stiamo facendo in Togo, lo stiamo avviando in Colombia seguendo anche l’esempio del progetto “Microfinanza Campesina” in Ecuador del Credito Cooperativo ”. “La finanza cooperativa innesca processi di auto-°©‐sviluppo, di protagonismo delle persone, delle famiglie e delle comunità che creano il proprio lavoro, migliorano le condizioni di vita passando dall'agricoltura di sussistenza a quella di scambio, innesca economie circolari”. Così ha esordito il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti. “La finanza cooperativa contribuisce a trattenere nel proprio Paese i migranti di origine economica. E' quanto sta cercando di fare, ad esempio, il Credito Cooperativo in Ecuador e in Togo con due iniziative di promozione della finanza cooperativa rivolta allo sviluppo”. “Analogamente – ha detto ancora Gatti – ricorda coraggiosamente Papa Francesco al n. 179 e al n. 180 dell’Enciclica Laudato si’, ‘in alcuni luoghi si stanno sviluppando imprese in forma cooperativa per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e – nello specifico dell’agricoltura – sottolineando l’incentivo a ‘facilitare forme di cooperazione e di organizzazione comunitaria che difendano gli interessi dei piccoli produttori e preservino gli ecosistemi locali dalla depredazione’. “Fare finanza popolare supera la logica assistenzialistica – ha detto ancora il Dg Federcasse – per mettere su un altro piano la relazione: la cooperazione consente di generare e ricevere fiducia. In Ecuador, nel corso degli ultimi 12 anni, attraverso il progetto ‘Microfinanza Campesina’ abbiamo messo a disposizione circa 50 milioni di dollari per lo sviluppo della finanza popolare. Con un impatto misurabile in termini di qualità della vita, autostima, fiducia, partecipazione responsabile, promozione del risparmio, prospettive di vita e attualità dell’esistenza per migliaia di comunità campesine”. “La strategia del Credito Cooperativo – ha concluso Gatti – è una strategia integrata e generativa che punta alla promozione dell’impresa cooperativa come metodo e come stile gestionale distintivo per determinare il cambiamento. L’economia circolare crea ricchezza, la trattiene nei territori e la distribuisce ai componenti della comunità che l’hanno generata. Le partnership e le reti collaborative alimentano capitale sociale così come l’investimento in umanità, ovvero in competenze tecnico-°©‐professionali, ma anche in capacità di auto-°©‐educazione e miglioramento personale”.

La seconda parte della mattinata – moderata da Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire -°©‐ è stata dedicata alle storie di esperienze concrete di cooperazione allo sviluppo. A parlare del progetto di Microfinanza Campesina in Ecuador è intervenuto Giuseppe (Bepi) Tonello, presidente di banCodesarrollo, partner da anni del Credito Cooperativo italiano. Anche Tonello ha voluto sottolineare l’importanza di accrescere e sviluppare una cultura del risparmio: “Si tratta di una grande scuola di vita, di sobrietà, di essenzialità. Io lo vivo con gli indigeni e i campesinos dell’Ecuador. Ci sono donne povere che riescono a risparmiare un dollaro al mese. Sono persone che prendono in mano il loro futuro e lo trasformano. E’ necessario investire in umanità. Perché con intelligenza, sudore e amore riusciremo a cambiare il nostro Paese. E intelligenza economica vuol dire anche puntare sulla finanza popolare”. I progetti Progetto “Microfinanza campesina” del Credito Cooperativo in Ecuador. Avviato nel 2002 e basato su elementi quali reciprocità, partecipazione, scambio di risorse, formazione, il progetto è basato sulla collaborazione diretta tra il Credito Cooperativo italiano e banCodesarrollo (emanazione diretta del FEPP, il Fondo Ecuatoriano Popolorum Progressio) per lo sviluppo della finanza popolare in Ecuador. Ad oggi, oltre 220 Banche di Credito Cooperativo (BCC) hanno messo a disposizione di banCodesarrollo un plafond di oltre 50 milioni di dollari per finanziamenti a condizioni agevolate, a beneficio di oltre 20 mila famiglie di campesinos e delle attività a loro collegate. Altre risorse a tasso agevolato sono state messe a disposizione del FEPP, raggiungendo nel tempo un totale di circa 5 milioni di dollari, che sono serviti per la costruzione delle sedi di alcune casse rurali, per l’acquisto di certificati di partecipazione al capitale di Codesarrollo, per il rafforzamento delle imprese che fanno parte del Gruppo Sociale FEPP. Finanziamenti all’agricoltura in Togo. Uno scambio di competenze e di esperienze tra il movimento cooperativo italiano e le organizzazioni contadine e di microfinanza per lo sviluppo rurale in Togo, per favorire sicurezza e sovranità alimentare. Riccardo Bonacina, illustrando il progetto di Afronline che aggrega media indipendenti africani ha sottolineato come l’informazione sia asset fondamentale non solo nelle azioni di cooperazione, ma più ingenerale per uno sviluppo pacifico.

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