Salute

La febbre sotto l’albero

Il virologo: possibile una nuova ondata epidemica tra Natale e Capodanno

di Redazione

Natale e inizio anno a rischio influenza per 2 milioni di italiani. Se e’ vero che il virus H1N1 ha rallentato la sua corsa, secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’ la curva dell’infezione pandemica potrebbe tornare a impennarsi. Un rischio al quale si aggiunge l’incognita dell’influenza stagionale, possibile ‘pacco dono’ sotto l’albero di queste feste. C’e’ infine la probabilita’ che le due influenze (‘classica’ e A) si incrocino e si sovrappongano, alimentando una nuova ondata epidemica a sorpresa. “Almeno per un altro mese, possiamo prevedere un numero di nuovi casi di influenza compreso fra 150 mila e 500 mila a settimana”: tra 600 mila e 2 milioni di nuovi casi in tutto, stima il virologo dell’universita’ degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, protagonista di un incontro organizzato da Roch nel capoluogo lombardo. L’esperto ricorda che, in base ai dati della rete di medici sentinella Influnet, “l’influenza A ha colpito finora quasi 4 milioni di italiani (oltre 3,7 mln)”. Calcolatrice alla mano, dunque, in gennaio il numero complessivo dei connazionali contagiati dall’influenza – in tutte le sue forme, presenti e future – potrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni, prevede Pregliasco. Da qui l’appello, in linea con quello lanciato ieri dall’Oms, a “non abbassare la guardia. Non e’ ancora finita – avverte il virologo – Dopo l”abbuffata’ mediatica di questi mesi l’allerta sembra quasi crollata”, ma “anche se siamo entrati in una fase piu’ riflessiva e ancora incerta – puntualizza – e’ fondamentale ribadire il ruolo della vaccinazione e dei farmaci antivirali”. Strumenti “da usare con buon senso”, se e quando servono. E tuttavia “criminalizzati a torto – assicura lo specialista – perche’ supportati da evidenze scientifiche di efficacia e sicurezza”.

Gli esperti definiscono la stagione influenzale 2009-2010 “fortemente atipica”: a causa della pandemia da virus A/H1N1 l’esordio e’ stato anticipato, con un primo picco nella settimana dal 9 al 15 novembre, mentre e’ ancora ‘missing’ l’influenza tradizionale che quest’anno dovrebbe essere Australiana come nel 2008-2009. Ma la stagionale arrivera’ oppure, ‘schiacciata’ dalla pandemica, manchera’ al suo appuntamento annuale? “In effetti nell’emisfero australe la stagionale non si e’ mai fatta vedere”, ammette Pregliasco. Nella meta’ di mappamondo opposta alla nostra, per la precisione, “nel 95% dei casi il virus isolato e’ stato l’H1N1”. Pero’ “l’inverno australe e’ molto meno rigido del nostro”, riflette lo specialista. Nella Penisola le temperature si sono gia’ abbassate, e “la triade ‘freddo-viaggi natalizi-baci sotto l’albero’ dovrebbe favorire anche l’arrivo dell’influenza stagionale”. Con un condizionale d’obbligo, pero’: “Ho un cognato meteorologo e so bene quanto sia difficile fare previsioni”, ironizza infatti il virologo. Insomma, almeno per l’emisfero Nord l’influenza Australiana resta una minaccia concreta. Potrebbe affiancarsi alla A, quindi per chi passera’ le feste di Natale ‘in trasferta’ “e’ una buona idea mettere in valigia – insieme ai classici medicinali per un’automedicazione responsabile, come antifebbrili, antinfiammatori e analgesici – anche dei farmaci antivirali” i cui casi di resistenza sono comunque “sporadici (intorno ai 3 su mille)”.

Questi prodotti “vanno utilizzati sempre su consiglio del medico curante – puntualizza Pregliasco – ma sono utili alle persone a rischio e anche ai sani, in caso di sintomi particolarmente pesanti. L’oseltamivir (Tamiflu), poi, puo’ essere somministrato anche ai bimbi molto piccoli”

LA VACCINAZIONE

Frenata da paure e allarmismi, in Italia – e non solo – la campagna di vaccinazione contro la nuova influenza A/H1N1 non e’ decollata. Ma nei depositi delle Regioni il vaccino ormai c’e’. Oltre a promuovere con forza la profilassi nelle persone piu’ a rischio, dunque, potrebbe essere giusto metterlo a disposizione di chiunque lo voglia davvero. “E’ stato giusto ‘segmentare’ l’offerta di vaccino pandemico in modo da assicurarlo innanzitutto ai cittadini da proteggere in via prioritaria”, ma “l’obiettivo della sanita’ pubblica e’ quello di vaccinare tutti – precisa Pregliasco – in modo da creare una cosiddetta ‘immunita’ di gregge'”. Insomma, se le dosi di prodotto avanzano, e’ una buona idea offrirle a tutti i cittadini che lo desiderano, come per esempio ha fatto ieri l’assessore veneto alla Sanita’ Sandro Sandri. “Finora l’influenza A ha colpito soprattutto i ragazzini dai 5 ai 14 anni – ricorda Pregliasco – Bimbi piccoli, adulti e anziani potrebbero quindi essere i prossimi ‘bersagli’ del virus H1N1, in una eventuale seconda ondata”. Ecco perche’ “e’ fondamentale proseguire questa campagna vaccinale”, anche estendendola. Senza contare che, evidenzia lo specialista, almeno nella prossima stagione influenzale “il virus H1N1 continuera’ a circolare come co-presenza” fissa. Il timore del virologo e’ che, “proprio come e’ successo dopo il falso allarme aviaria, si verifichi anche in questo caso una sorta di ‘effetto bufala’”: un crollo dell’adesione alle vaccinazioni, alimentato anche dal “pesantissimo attacco ai vaccini dilagato in Internet e sui blog”. Pregliasco ribadisce l’efficacia e la sicurezza di tutti i vaccini antinfluenzali e ricorda che “vaccinarsi e’ un atto di responsabilita’ sociale”. Forse, riflette l’esperto, “se qualcosa e’ mancato e’ stato un maggiore coinvolgimento dei medici che non hanno creduto alle evidenze scientifiche”. Ma per il futuro e’ assolutamente necessario evitare, avverte il virologo, che la controinformazione affossi strategie preventive consolidate e ‘salvavita’ per molti malati a rischio.

I MORTI NEL MONDO

Intanto la nuova influenza A/H1N1 continua a mietere vittime nel mondo. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanita’, sarebbero almeno 10.582 i decessi collegati al virus in tutto il pianeta, un migliaio in piu’ rispetto alla settimana scorsa. Nell’emisfero settentrionale, precisa l’Agenzia delle Nazioni Unite, la trasmissione del virus resta attiva, anche se “in molti Paesi e’ gia’ stato raggiunto il picco, in particolare nel Nord-America”. L’attivita’ influenzale continua a crescere nelle aree d’Europa raggiunte in ritardo dal virus e nell’Asia centrale e meridionale. Mentre “in almeno 10 Paesi europei l’attivita’ virale e’ in calo”. Infine i livelli restano elevati in Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Montenegro e Svizzera.

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