Non profit

La famiglia entra in campo

Dedica del portiere del Brescia, Matteo Sereni, ai figli che non riesce a vedere dopo la separazione

di Benedetta Verrini

Di coppie litigiose e di figli strappati ne ha visti tanti, l’avvocato Gian Ettore Gassani. Presidente dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, si batte da tempo “per sostenere prima di tutto il diritto dei figli a crescere con entrambi i genitori”. Diritto che pare essere violato ovunque, a tutti i livelli.

“Le persone famose hanno solo una maggiore cassa di risonanza”, dice l’avvocato, riferendosi al recente sfogo, durante il post-partita, del portiere Matteo Sereni, che dopo la separazione dalla moglie non riesce più a vedere né sentire i figli di 5 e 9 anni.

Come lui, “il Tribunale di Roma e tutti i tribunali italiani sono pieni di vicende terribili, in cui la litigiosità dei coniugi svuota ogni senso di responsabilità verso i minori, che sono le vere vittime di queste situazioni”, sottolinea il presidente AMI.

La storia del calciatore è uguale a tante, dolorosa allo stesso modo: nel 2009, 100.252 bambini (66.406 dei quali minori) sono stati coinvolti in separazioni non consensuali, e 49.087 in divorzi. “Purtroppo l’affido condiviso non ha risolto il problema”, rimarca Gassani. “E’ una riforma che non ha rappresentato una svolta perché non è stata davvero capita dalla gente. Molti coniugi non hanno compreso che è un’assunzione solenne di responsabilità, che va ben oltre il vedere i figli in certi momenti della settimana”.

In Italia la litigiosità nelle separazioni “rappresenta una vera emergenza sociale. Per un Sereni o un Timperi che si sfogano di fronte ai media, esistono migliaia di padri nella stessa situazione, a rischio di emarginazione socio-economica: cassa-integrati, disoccupati, lavoratori precari che si rivolgono anche alla mensa dei poveri”.

E poi, c’è il rovescio della medaglia: “Padri che vanno dal commercialista poco prima di separarsi per dimostrarsi nullatenenti. Anche questa è una nefandezza. Quando mi ritrovo un cliente o una cliente che attuano questi comportamenti, ossia non pagano l’assegno di mantenimento o rifiutano la visita ai figli, rassegno l’incarico. Non voglio essere complice di violenze”, commenta Gassani.

Il solo modo per uscire da questa emergenza? “Far crescere la cultura di protezione verso i minori”, risponde. “Aumentare il senso di responsabilità dei genitori verso i figli, rendere davvero esigibile il diritto dei bambini a crescere con due genitori. Ciò va realizzato allineando l’affido condiviso agli standard europei, in cui il concetto di co-genitorialità non è solo una dichiarazione di principio”.

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