Non profit
La falsa partenza di Diesel
«Saranno i tuoi ultimi jeans. Ma sarai un bel cadavere». Questo lo slogan. Sotto, giovani immersi in acqua con ai piedi blocchi di cemento.
di Redazione
Buenos Aires, 9 aprile 1998. Sembra una giornata come tante altre, ma a 300 mila persone si blocca immediatamente il respiro e il cuore balza in gola come un missile. Non possono credere ai loro occhi i lettori di ?Gente?. Chiudono il giornale e poi lo riaprono di colpo, è tutto vero. A pagina 33 del settimanale più venduto d?Argentina una fotografia a colori ritrae 8 giovani con le mani e i piedi incatenati a blocchi di cemento. Sulle loro teste uno specchio d?acqua, ai loro piedi, poche parole: «Questi non sono i tuoi primi jeans ma potrebbero essere gli ultimi. Almeno sarai un bel cadavere». E poi una firma, ?Diesel Denim Division?. Sarà per colpa dell?inglese (lingua in cui è scritto il messaggio), ma ai lettori certo non rimangono impressi i 24 diversi tipi di lavaggi offerti dalla Diesel. L?indignazione è troppo forte. «Los vuelos» (i voli): questo è l?unico commento delle migliaia di persone cui la fotografia riporta a galla il terribile ricordo dei 30 mila ragazzi che sparirono in fondo all?oceano durante la dittatura militare del 1976. Il ricordo dei desaparecidos. Di tutti quei guerriglieri, studenti, intellettuali, operai e artisti che, drogati e anestetizzati, trasportati sugli aerei della marina militare venivano incatenati a blocchi di cemento per compiere il loro ultimo volo, quello della morte.
«Uno shock, un vero orrore» ha detto Angela Boitano, madre di due desaparecidos e membro dell?Associazione Familiari di desaparecidos e detenuti per ragioni politiche che, insieme alle Madri della Plaza de Mayo e ad altre organizzazioni per i diritti umani in Argentina hanno denunciato la ditta veneta e ?Gente? per apologia di reato. Oltre che di cattivo gusto , insomma, la Diesel è accusata di legittimare il metodo di distruzione del regime e di proporlo come scelta ai giovani.
«Gli ideatori della campagna pubblicitaria», affermano Juana de Pargament ed Evel Petrini, delle Madres de Plaza de Mayo, «sapevano quanto scioccanti fossero quelle immagini ma le hanno usate per scopo pubblicitario. Come utilizzare i forni crematori dell?Olocausto per pubblicizzare forni a micro onde». Ma alla Diesel, che dopo le proteste ha ritirato la pubblicità in Argentina, la pensano diversamente. I responsabili della comunicazione affermano infatti che la campagna pubblicitaria, realizzata da un team creativo e dall?agenzia inglese Lowe Spink per i giornali di tutto il mondo, non intendeva fare riferimento specifico al modo in cui furono uccisi i desaparecidos argentini e giocava sul fatto che i giovani, pur di avere i jeans ?scoloriti al punto giusto? fossero disposti a farsi legare sott?acqua.
Solo humour inglese dunque? No. Inviandoci in redazione il comunicato stampa diffuso in Argentina, anche la responsabile dell?ufficio stampa Diesel, Antonella Viero, sembra fare dell?ironia : «L?Argentina è stato l?unico Paese ad avere problemi con la pubblicità; se questa fosse stata studiata a tavolino sarebbe stato un suicidio aziendale e, volente o nolente, questa diatriba è stata l?occasione per riportare il problema dei desaparecidos all?attenzione delle autorità argentine».
Un po? poco per chi ha perso una generazione in lotta per la libertà. A noi la spiegazione della Diesel non convince, soprattutto perché quando un gruppo di ?Madres? si sono rivolte alla filiale argentina per chiarimenti, sono state accolte dalla polizia.
Proponiamo dunque ai lettori di mandare un fax alla Diesel suggerendo ai suoi responsabili e creativi maggiore attenzione e sensibilità. Questo il numero: Diesel Spa, Molvena (Vicenza), fax 0424/708333
- La campagna
- Promotore
- ?Vita?, Solidarietà italiana con le madri di Plaza de Mayo
- Obiettivo
- Protestare contro la pubblicità della Diesel che irride la morte dei desaparecidos argentini
- Come aderire
- Inviare un fax di protesta alla Diesel Spa, via dell?Industria 7, 36060 Molvena (Vi), fax 0424/708333, e per conoscenza alla associa
zione Solidarietà italiana con le madri di Plaza
de Mayo, tel. 02/98241128
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