Famiglia

La donna del Colle

Il 90% è favorevole all'idea di una presidenza al femminile. Sulla candidata ideale è un testa a testa tra Emma Bonino e Tina Anselmi

di Cristina Giudici

Per l??Economist? è lei il commissario europeo del futuro. In un fondo pubblicato la settimana scorsa, il periodico britannico ha eletto Emma Bonino campionessa dei temi fondamentali del prossimo millennio: l?ambiente, la fame nel mondo, i diritti dei consumatori. Sempre in trincea a difendere i diritti degli ultimi della terra, a denunciare le responsabilità dei polilitici europei nella crisi dei Balcani; guidare missioni umanitarie e lanciare moniti sul problema degli aiuti, la Bonino continua a raccogliere consensi. E dopo la proposta di Giuliano Amato di eleggere una donna al Quirinale, molti hanno già sposato la tesi di una Bonino for President. Un sondaggio radiofonico realizzato fra le ascoltatrici dall?emittetente Rtl, l?ha votata come candidata alla presidenza della Repubblica. E il mondo del volontariato, del non profit? ?Vita? ha interpellato 500 responsabili di associazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, organizzazioni non gavernative, in rappresentanza di qualche milione di italiani, per chiedere se fossero d?accordo con un Presidente della repubblica al femminile e se sì chi avrebbero voluto al Quirinale. Scontata la risposta alla prima domanda: quasi il 90% (448 associazioni) degli interpellati si sono detti favorevoli ad un Presidente donna e anzi lo auspicano come segno di rinnovamento e di uscita dalla partitocrazia. Più articolate le preferenze sulla donna che il volontariato vorrebbe seduta al Quirinale. Moltissimi i nomi segnalati: da Rita Levi Montalcini a Nilde Iotti, da Susanna Agnelli a Rosy Bindi, da Irene Pivetti ad Alessandra Mussolini. Ma ben 320 voti su 500 sono stati catalizzati da quattro leader al femminile: Emma Bonino, Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia e Letizia Moratti. Le uniche leader ad andare oltre i 10 voti. Dopo un duello all?ultimo voto tra Bonino e Anselmi questa è la classifica: vince Emma Bonino con 131 voti; seconda la Anselmi con 128; terza la Garavaglia con 51 e quarta la Moratti con 10. Nel nostro faticoso sondaggio abbiamo raccolto qualche parere che vi proponiamo. Bonino for President È sicuramente in pole position. Giuseppe Crippa, presidente dell?Ong Movimondo, dice: «Vedo bene una donna al Quirinale perché saprebbe dare qualcosa di più al Paese e alla politica. Emma Bonino, come Commissario europeo, ha riscattato questioni politiche di primaria importanza. E ha dimostrato di sapersi battere e di portare in seno alle istituzioni rivendicazioni che sono sempre state squalificate come bagaglio degli idealisti». Maurizio Carrara del Cesvi asserisce con fervore: «Meglio una donna al Quirinale perché le donne sono meno intrallazzone. Chiudiamo l?epoca dei presidenti che vengono dai partiti ed eleggiamo una donna che come la Bonino sia competente». Anche Luigi Seghezzi, presidente del Gvc vota sì alla Bonino: «Ha rotto certi schemi politici, ha sollevato questioni determinanti come quella delle crisi umanitarie e la gestione della crisi dei Grandi Laghi. E poi ha stile». Per Franco Mauri dell?Auser: «È una persona dinamica che ha sempre dimostrato grandi capacità di cogliere il nocciolo della questione», mentre per Rossano Bartoli, segretario del Filo d?Oro: «È una donna con spiccata sensibilità per le cause sociali e si è conquistata un notevole prestigio internazionale». Danièle Nicolas Citterio dell?Anire aggiunge: «Sono straniera e all?estero ho già visto parecchi esempi di donne alla presidenza. La Bonino ha fatto bene, è un commissario europeo molto visibile». Annalisa Fioretta presidente dell?Ong Mlal vota anche lei la Bonino: «Ha fatto tanto per la società civile e ha portato alla ribalta temi che prima non avevano mai avuto leggittimità». Donata Monti dell?Audiconsum:«Scelgo la Bonino perchè è brava, ha fatto molto per la tutela dei consumatori, ci ha avvicinato all?Europa». I dubbiosi Per Luigi Caracciolo di Antea «le donne sanno ascoltare e capire i problemi, sono capaci di mediare e risolvere con intelligenza difficili situazioni. La Bonino mi piace, ma non voglio scegliere fra questa rosa di nomi, mi sembra riduttivo. Ci sono molte altre donne capaci». Vinicio Russo del Ctm di Lecce dice con ironia: «Un presidente deve avere capelli bianchi, essere pacato, vecchio e molto, molto paterno». Ernesto Caffo di Telefono Azzurro dice: «Dipende da cosa si vuole da un presidente: se fosse un ruolo rappresentativo sceglierei Letizia Moratti; se dovesse essere una carica esecutiva Emma Bonino sarebbe la più adatta perché se decide di fare qualcosa, la porta a termine». Le altre in corsa Le altre sono soprattutto Tina Anselmi. Riconosciuta dai volontari per la sua lunga militanza politica, il passato di presidente della Commissione P2, il presente di presidente di un consorzio di associazioni non profit. Raffaele Salinari, presidente del Coordinamento ong dicce:«Voterei per Anselmi perché nella storia della Repubblica ha dimostrato di saper lavorare in cariche di responsabilità». Carmelo Inì presidente di Re.te di Torino conferma: «L?Anselmi ha una statura morale indiscutibile». Anche per Luigi Bobba delle Acli il voto va all?Anselmi: «Per cultura e storia personale, rappresenterebbe il Paese e saprebbe guidarlo». Anche Luigi Bulleri, presidente Anpas, non ha dubbi: «Tina Anselmi perché ha grandi doti e ha lavorato bene nell?inchiesta sulla P2». Sabina Siniscalchi di Mani tese è categorica: «La Bonino non ha bloccato la corruzione all?Ue, mentre l?Anselmi si è guadagnata la nostra stima per la sua lotta contro le mafie». Ma le altre sono anche Maria Pia Garavaglia, votata, per esempio, da AiBi, Anlaids, Associazione lotta all?Aids e dall?associazione San Vincenzo de? Paoli che conta 200 mila membri. In ultima posizione, tra le leader che hanno raccolto più di 10 voti, Letizia Moratti che per don Mario Sozzi della Comunità Promozione Umana «ha mostrato doti di leader. Se ha saputo condurre la Rai, allora può certo guidare il Paese». L’opinione di Vittorino Andreoli: Sarà grassa e dc La proposta di portare una donna al Quirinale evidenzia il fatto che siamo di fronte al fallimento del potere maschile. L?uomo, in generale, oggi si sente insicuro e cerca riparo in una donna-madre che addirittura ci guidi dalla massima carica dello Stato. Attenti però, gli uomini di potere non getteranno la spugna molto facilmente, anzi. Loro stanno cercando di risolvere i propri dilemmi e problemi sostituendo l?autorità del padre con quella della madre, cercano qualcuno dietro cui nascondersi, almeno per un po?. Non prenderei questa notizia, questo ed altro sondaggi come un riconoscimento della sconfitta maschile, non ci stanno dicendo che donna è meglio, ma che dietro una madre si possono aspettare tempi migliori. Ricorda Freud che i riti sono necessari. Così anche noi oggi siamo di fronte alla necessità di un rito. Alla necessità di un passaggio. E sono sicuro che, se mai ci sarà una presidente donna, dovrà essere non troppo intelligente, grassa, protettiva e possibilmente democristiana. Insomma l?essenza della mamma. Emma Bonino mi sembra però troppo intelligente e dinamica per incarnare questo modello.


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