Non profit

La divisa non mi eccita. Lo stipendio buono invece s

Intervista a Matteo Oliva, militare volontario.

di Stefano Arduini

Matteo Oliva, classe 1982, papà e mamma impiegati, un diploma di liceo artistico nel cassetto e un futuro da bodyguard all?orizzonte. In mezzo un presente da paracadutista nella Folgore. Volontario e convinto. Di stanza a Livorno. Ma fra due settimane sarà inviato in Iraq. Vita: Che fascino la divisa, no? Matteo Oliva: No, niente a che vedere con i film sui berretti verdi. Non sono un esaltato. La mia è una vocazione che nasce per caso. Un giorno, quando ero al Santa Marta (nome di un liceo artistico di Milano, ndr), all?uscita della scuola sono venute delle persone dell?ufficio reclutamento dell?esercito. Ci invitavano ad arruolarci come volontari: buono stipendio e una vita d?azione, dicevano. Ho provato, ci siamo divertiti, sono rimasto. Vita: Divertiti? Oliva: Sì, controllo negli aeroporti, posti di blocco, belle amicizie, belle persone. Vita: Quanto guadagni? Oliva: Di base, 1.200 euro al mese. Con gli straordinari arrivo a 1.600. Nessuno di noi dirà mai che i soldi non sono importanti. Io faccio questo lavoro perché rende bene. Non lo nascondo. Vita: All?estero prendete anche di più… Oliva: In Iraq prenderò 8mila euro al mese per quattro mesi. Saremo a Bassora e scorteremo uno dello Stato maggiore inglese. Vita: Ti piace sparare? Oliva: Prima sì. Adesso è una cosa come un?altra. Vita: Se dovessi uccidere? Oliva: Mi è già capitato di fare fuoco in servizio. Ma facciamo talmente tante esercitazioni che quando lo fai davvero non cambia nulla. Ti mettono in condizione di non porti il problema. Vita: Andresti in missione di pace? Oliva: Perché no, se serve. Ma il mio reparto non fa questo tipo di operazioni. E comunque quella irachena non è una missione di pace. Vita: La leva non è più obbligatoria. Deluso? Oliva: Meglio così. Il militare italiano in genere non fa niente. Con l?obbligatorietà le persone perdevano tempo e lo Stato soldi. Vita: Cosa pensi degli obiettori di coscienza? Oliva: Per me è una cavolata. Perché così non impari a stare con gli altri e ti precludi tante strade. Ma se a uno non piace fare il militare, è giusto che non lo faccia. Io la penso diversamente, solo questo. Vita: Le donne nell?esercito? Oliva: Sono un danno esagerato, operativamente valgono zero. Al massimo possono stare negli uffici. Vita: Gli immigrati? Oliva: Io ho lavorato con un collega nero. L?importante è lavorare bene e che non ti metta in condizione di rischiare la pelle. Vita: Destra o sinistra? Oliva: La politica non mi interessa. Ma se devo votare, voto chi ci dà più soldi e quindi a destra.


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