Volontariato

La disabilità come condizione umana

Romanzo. L’esordio sorprendente per Pino Tripodi.

di Riccardo Bonacina

Il libro di Pino Tripodi (Vivere malgrado la vita. Sguardi di un disabile sul mondo) mi ha così colpito da suggerirmi un colpo di telefono all?autore, per conoscerlo, per capire da dove potesse derivare un libro così intenso, per i temi e per la crudeltà di logica e, insieme, così appassionante, leggibile. Diciamolo subito, per chi non conosca l?autore: Tripodi non è un disabile, malgrado il suo libro offra uno scandaglio più che verosimile dell?esperienza della disabilità. Più che verosimile nel senso letterale, giacché raramente ci è capitato di leggere una riflessione così profonda e spietata sin negli stati di coscienza e d?animo sulla condizione dei portatori di handicap. D?altra parte, come è scritto nel libro, «L?handicap non riguarda i diversamente uomini. L?handicap riguarda gli uomini». Per Tripodi l?esperienza della disabilità è esperienza di dolore e proprio perciò riguarda l?intimo della condizione umana, della condizione umana di ciascun uomo. «Convivere con il dolore significa guardarlo, dialogare con lui, abbracciarlo, giocarci sul serio… Convivere col dolore significa pensare di poter fare colazione con lui… Il dolore va compreso perché non lo si può scacciare dal paniere della vita. Ma il dolore della vita non si deve mai trasformare in una vita di dolore». Non vorrei che a questo punto pensaste che Vivere malgrado la vita (il titolo è il punto più debole del libro, bellissimo malgrado il titolo), sia un testo di filosofia. Non è così, perché, come ho accennato, l?indagine e lo scandaglio filosofico e psicologico stanno tutti dentro lo sguardo del protagonista che ci racconta e si racconta. Racconta il suo amore, i suoi amici (dai nomignoli molto filosofici: il gemello, la sorellina, l?assoluto), le storie della sua generazione (anni 70), l?incidente stradale, il suo mutismo, le conquiste della sua coscienza. Il protagonista racconta di un?esperienza sospesa tra la vita e la morte, tra il dolore e l?amore e pagina dopo pagina ci coinvolge e conquista. Tripodi ha una scrittura capace di rompere le barriere tra realtà e fiction, tra romanzo e saggio, tra vivere e filosofare ed è, alla sua prima vera prova di romanzo, davvero convincente. A esergo della vostra lettura vorremmo ancora citare un brano dal libro: «Nelle ragioni della vita c?è sempre qualcosa che sfugge al nostro raziocinare. Non posso che provare meraviglia quando mi tange il pensiero che quel qualcosa che sfugge abbia a che fare con la verità della vita più di tutte le mie ragioni messe insieme».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA