Vincere. Non è un imperativo categorico. Non per Ivan Fernandez Anaya, 24 anni, da Vitoria, Paesi Baschi. Professione: mezzofondista e specialista nella corsa campestre. Il 2 dicembre si corre il cross di Burlada in Navarra e il ragazzo, già nel giro della nazionale spagnola, è secondo dietro al keniano Abel Mutai, bronzo olimpico nei 3000 siepi a Londra 2012.
Un buon piazzamento che potrebbe diventare una vittoria, dato che l’atletica africano che gli sta davanti sbaglia strada, Fernandez lo raggiunge ma non lo supera, gli indica alla strada e si accoda. Mutai vince, lo spagnolo arriva secondo. “Non meritavo il primo posto, ho fatto quello che bisognava fare” ha detto al quotidiano El Pais il corridore di Vitoria. Un gesto che come spiega l’allenatore di Ivan, l’ex campione europeo e mondiale di maratona Martin Fiz “l’ha fatto un uomo migliore, ma non un atleta migliore, non ha sfruttato una occasione”.
Un gesto di grande valore su cui il tecnico ammette “Al suo posto non so se l’avrei fatto”. Fernandez però è onesto. “A Burlada non c’era in palio nulla, neppure i soldi – ripete – non l’avrei fatto neanche se vincendo avessi guadagnato il posto in Nazionale, ma a un Europeo e un Mondiale sarebbe stato diverso”. “In un mondo in cui in tutti gli ambiti sembra valere tutto, un gesto onorevole viene molto bene” conclude Ivan Fernandez Anaya.
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