Questa è stata una settimana importante per il Movimento NoSlot. E’ diventato operativo infatti il progetto “scuola” su cui abbiamo investito così tante energie nei mesi passati e dal tavolo di disegno siamo finalmente passati alle “aule”. La volontaria e socia fondatrice, Veronica, ha partecipato al percorso formativo elaborato in collaborazione con l’Istituto “Rizzoli” volto a sensibilizzare i ragazzi del secondo anno sui rischi del gioco d’azzardo. Insieme, ad un nostro amico, che chiameremo Marco, ex-giocatore in cura presso la Casa del Giovane di Pavia, ha incontrato i giovani spiegando i meccanismi psicologici che rendono l’azzardo una forma così pericolosa, che talvolta può generare in una patologia di vera e propria dipendenza, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute.
Il sottoscritto ha invece presentato alle quarte e quinte dell’ITC e alle quinte dello Scientifico del “Benini” di Melegnano il Gioco d’Azzardo nelle sue molteplici dimensioni: storiche, sociali, economiche. Particolare interesse ha suscitato nei ragazzi l’aspetto matematico-probabilistico, a testimonianza dell’importanza che potrebbe avere nelle scuole italiane un programma di alfabetizzazione statistica. Utile non solo per evitare le truffe del gioco d’azzardo, ma anche per una maggiore consapevolezza nella gestione dei risparmi e nel rapporto con le banche.
Un gruppetto di studenti “volontari” ha presentato un lavoro di mappatura, usando Google Maps, al fine di mostrare l’occupazione sistematica del territorio da parte delle slot e verificare che le distanze minime (500 m, secondo la Legge della Lombardia) tra locali con slot e luoghi sensibili (scuole, parrocchie, centri di aggregazione giovanile, …) fossero rispettate. Inutile quasi dirvi le conclusioni: le distanze non sono rispettate!
La giornata si è aperta con i saluti dell’assessore alla cultura del Comune di Melegnano, la Prof.ssa Caputo, che ha espresso la sensibilità dell’Amministrazione di un fenomeno che appare sempre più come una vera piaga sociale. Un fenomeno così pervasivo da aver indotto l’Amministrazione a modificare le modalità di erogazione dei sussidi a certi soggetti. Prima erogavano l’aiuto in denaro, ma questi andavano al bar e giocavano alle slot. Adesso, devono portare le bollette ed è il Comune a pagarle.
Una bella giornata a Melegnano, di cui dobbiamo ringraziare il Prof. De Santis e tutto il corpo docente che ha partecipato.
Se qualcuno tra i lettori è interessato a ripetere presso la propria scuola l’esperienza fatta a Melegnano, può contattarmi nel commento (e se vuole mantenere l’anonimato lo scriva nel commento e provvederò a non pubblicare il commento.
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